NOISE FROM THE NEIGHBOURS
CARLO ACTIS DATO / ENZO ROCCO
SOLD OUT
Carlo Actis Dato _ sax baritono_ sax tenore _ clarinetto basso
Enzo Rocco _ chitarra elettrica
Carlo Actis Dato e Enzo Rocco sono due grandi musicisti che suonano insieme da tantissimi anni, con diverse registrazioni alle spalle e concerti nei cinque continenti. La loro intesa, vivace e telepatica, dal linguaggio rigoroso, ma spesso ironico e sempre divertito, non manca anche in questa incisione che festeggia i 20 anni di attività del duo.
Registrato dal vivo da Andrea Grandi per l'Associazione Alice Nella Città (Castelleone) nel febbraio del 2016. Entrambi hanno altri albums su Setola di Maiale, ma in formazioni differenti.
Per maggiori info:
www.actisdato.it
www.facebook.com/EnzoRoccoMusicPage
"(...) I dodici brani sono tratti da una registrazione dal vivo che trova i due performers in forma smagliante, pervasi da un'empatia che si nutre di gradi elevati di complementarietà armonica e di acutezza e costanza nella discriminazione timbrica: condizioni che dal vivo il caso ha gran peso nell'influenzare. Un assaggio probante si ha in Atomico, il primo brano, con il baritono usato come a imitare il suono di una falena in volo. Un suono continuo, a bassissima frequenza, che subisce poi una profonda mutazione a seguito di modificazioni impercettibili ma plasticamente rese. Modalità simili - respirazione circolare - occorrono col clarone in Kumano, con i suoi sette minuti il brano più lungo del cd, mentre in Fango Bollente e Taxfrei il tenore si fa infervorare dal luminoso blues creolo dispiegato da Rocco nel primo e, nel secondo, porge i segmenti di una costruzione melodica la cui pacatezza smussa l'angolosità atonale. Il baritono occupa tutti gli altri pezzi, ma non è l'"ultimo rifugio" di un Actis Dato a corto di idee nè lo sono le "cartoline etniche" che costellano le sue performance. Basta a smentirlo la contagiosa e ayleriana malinconia del brano finale." Giuseppe Dalla Bona, Musica Jazz, 2017.
"(...) È uscito da un paio di settimane Noise from the Neighbours, cd che celebra il ventennale della premiata ditta formata da Actis Dato ed Enzo Rocco. Il lavoro è commercializzato da Setola di Maiale del produttore Stefano Giust piccola, ma prestigiosa e agguerrita etichetta di Pordenone, conosciuta in tutto il mondo per l’estrema coerenza delle proprie scelte musicali con cui il musicista cremasco ha realizzato precedentemente altri 2 dischi.
Come spiega Enzo Rocco “un cd per noi importante perché celebra 20 anni di attività. Per di più è stato registrato live a Castelleone, presso l’associazione Alice nella città. La cosa mi ha un po’ sconvolto essendo il duo abituato a prendere tre aerei per fare il concerto più vicino. A proposito, 2017 anno di celebrazione, concerti in molti paesi, apertura ufficiale delle “celebrazioni”, anche se ci sarà qualche piccola anteprima in marzo all’Euro Jazz Festival di Ciudad de Mexico”. Jazz e ironia, world music e divertimento, ritmi danzanti e improvvisazione: il duo si distingue per il tentativo di fondere nel linguaggio del jazz più avanzato i sapori delle musiche popolari di tutto il mondo, condendo il tutto con quella buona dose di umorismo e di teatralità con cui i due musicisti rendono godibilissimo il loro show. Attivo fin dal 1997, dopo il successo di Pasodoble, di Paella & Norimaki e di Domestic Rehearsals, ottimamente recensiti dalla critica europea, americana e giapponese, il duo si è presentato ovunque in Italia, ma è soprattutto conosciuto all’estero grazie all’attività in Francia, Olanda, Belgio, Germania, Irlanda, Regno Unito, Svezia, Danimarca, Lituania, Albania, Tunisia, Giappone. Oggi – a celebrare i 20 anni di musica attorno al mondo - ogni performance è più esplosiva, divertente e sorprendente che mai, come testimonia il nuovo cd live Noise from the Neighbours." Ramona Tagliani, Crema on Line, 2016.
"(...) Le cornici di un duetto fra il chitarrista elettrico Enzo Rocco e i fiati di Carlo Actis Dato solitamente assumono configurazioni tendenti verso un'eclettica e sperimentale proposta che scava nelle fondamenta dello scherzoso e dell'ironico. Rocco, che oltre a Actis Dato ha conosciuto virtù simili assieme a Ledesma e Coxhill, non si risparmia nemmeno in Noise from the neighbours, titolazione assegnata ad un concerto svolto a Castelleone per celebrare i 20 anni del sodalizio e dimostra come, a differenza di quanto si possa pensare circa un'involuzione di un progetto consolidato, le sensazioni e l'entusiasmo per nuove soluzioni siano ancora fortemente presenti nei musicisti. Gigionerie, stramberie (Au grand bal des asperges o Duro&Puro), tempi di mazurka, ritmi congolesi (Rumbabamba) o cartoline arabiche (Setubal) si uniscono a profonde virate nell'atonalità (Briciole), a colonne sonore di una certa letteratura realista (La ronda del visconte) o al ricordo intenso dei clubs di Bertrand Tavernier (Taxfrei). E' un corredo jazz del tutto personale, ai limiti. La novità sta nelle tensioni materializzate in pezzi come Atomico o Kumano, che vedono nelle loro partizioni Rocco (nella sua forma astratta) assecondare un Actis Dato producente droni in raga style, oppure in Fango bollente, dove Rocco riproduce sulle corde il tipico fraseggio dei chitarristi africani; Apolide, poi, ci dà la possibilità di fare una perfetta ricognizione sul valore di Actis Dato, quando gli si dà modo di esprimersi con assoli accattivanti e colorati di umori. Questi sono due internauti del mondo che hanno (e continuano) a cavalcare la parte positiva ed effervescente della società." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2016.
"(...) Partendo dal presupposto che trovare su bandcamp un lavoro di questo duo è una gioia e un segno che in questi tempi il disco è un bene assolutamente marginale e che la musica trova il suo spazio di condivisione, mi trovo a voler scrivere di due musicisti che avrebbero bisogno di maggiore riconoscimento generale.
Nel caso di Carlo Actis Dato mi sembra una delle peggiori considerazioni in assoluto per un musicista che generazionalmente e per quantità (e qualità) di produzioni andrebbe considerato e valutato come uno dei maestri italiani della musica improvvisata. La sintesi portata avanti negli anni fra popolare, popolaresco, free, teatro, danza, africa e balcani lo rende unico e sicuramente la sua è una proposta capace di solleticare alcune considerazioni sull'identità culturale che ci troviamo a maneggiare. Porre il problema dei materiali utilizzabili lo rende sicuramente uno dei più europei ed iconoclasti fra gli improvvisatori. Non tralasciando l'imperiosità del suono del suo baritono, e la mobilità espressiva, quasi ayleriana, del suo clarinetto basso.
Originale, potente e coerentissimo. Un monito, un esempio.
Enzo Rocco è chitarrista originale, dal suono peculiare e dalle profonde capacità espressive. Perfettamente calato nelle atmosfere del duo, riesce a rendere questo duo mobile, leggero quasi. L'ironia e la sua capacità di essere propulsione e gioco fanno anche in questo caso la differenza. Ancora una volta l'originalità, il giocare fuori dalle regole sistemiche, folletto in cui rock, jazz, folk si sintetizzano senza presunzione, ma con la necessità di comunicare e alleggerire qualcosa che leggero non è. La presenza di un valore culturale nella musica che viene espletato attraverso simboli e iconografie sonore che raccontano del nostro mediterraneo, dei nostri spazi. Lo scontro fra una popolarità senza riflessioni ed un mare di culture in movimento.
E questo lavoro segna ancora una volta una necessità. Quella di raccontare la propria partecipazione, il proprio vedersi all'interno di un cambiamento. In cui emozione e lavoro non è per forza sinonimo di dolore e annichilimento. Ma, nelle trame di questo disco, emerge nella sua ironia, nel suo essere "teatrale" e ironizzabile in maniera seria . Insomma un messaggio da cogliere e un'arma in più da aggiungere per la nostra battaglia per resistere." Marco Colonna, Geografie di Resistenza, 2016.
"(...) L’intervista ad Enzo Rocco in occasione dell’uscita di Pasodoble, anno di grazia 1997, prima collaborazione con il sassofonista torinese Carlo Actis Dato è stata una delle mie prime interviste da collaboratore di Mondo Padano. Amo sempre ricordarla. Mi avevano detto una cosa tipo: “occhio che Rocco è un tipo strano”. In realtà io lo trovai immediatamente congegnale a come sono io. Vent’anni dopo mi ritrovo ad ascoltare il quarto parto di questa collaborazione, una delle tante ma forse quella che io amo di più. Ed è sempre un piacere scriverne.
Amo questa collaborazione non solo per il ricordo di quel me vent’anni più giovane che un po’ spaventato si accosta al maestro poi divenuto amico e che scopre un gran musicista che non si prende per nulla sul serio e per questo serissimo. Amo questa collaborazione perché la musica che Rocco e Actis Dato tirano fuori da una chitarra e un sax è un esplosione di follia dove allegramente sbattono dentro di tutto. Per comodità vengono catalogati come jazz. Ma dai. Ascoltate il disco, e se riuscite anche i precedenti, e vi accorgerete che ci sono dentro afflati di musica popolare, rock, rumore, melodie eteree, un sacco di follia. Non per nulla questo nuovo disco si intitola Noise from the Neighbours (qualcosa come rumore dal vicinato). Un disco edito dall’etichetta Setola di Maiale, ergo il mitico Stefano Giust da Pordenone.
Un disco che oggi assume anche una particolare valenza visto che il disco è un live registrato durante una serata particolare, lo scorso 6 febbraio 2016, in quel di Castelleone all’interno della sede dell’associazione Alice nella città, oggi che sappiamo che quell’esperienza così come è stata per quasi 10 anni va a terminare fa piacere sapere che lascerà dietro di se prodotti come questo. “Noi che di solito siamo abituati a prendere almeno tre aerei per fare un concerto”, ironizza Enzo, sottolineando quel legame di amore e odio che ha col territorio cremasco. Lui che da anni inscena la sua attività concertistica in mezzo mondo, possibilmente molto lontano, e a Crema non suona (quasi) mai, ma che a Crema ha lasciato il cuore appresso a cose come il Bottesini basso festival. Altra storia non apriamo troppi link.
Per dire a marzo un concerto del mitico duo sarà il momento di apertura dell’Euro jazz festival di Città del Messico, appunto per rimanere sul discorso dei tre aerei. Ma quindi come sono i 12 pezzi che compongono questo disco? Un esplosione di riferimenti dove al feedback rumoristico delle note basse del sax tenore di Actis Dato fa seguito una melodia che “maledizione dove l’ho sentita ma la conosco” e poi ancora una svisata che riporta al blues americano, un accordo che pare preso di peso dal metal più intransigente.
Lo dice anche la breve scheda di presentazione, di cui di solito me ne frego ampiamente: “La comprensione artistica dei due globetrotter è vibrante e telepatica, la lingua è rigorosa, ma anche divertente e teatrale: un mix di jazz contemporaneo, libera improvvisazione e musica folk provenienti da tutto il mondo che rende così gustoso lo spettacolo del duetto strambo”, traduzione a braccio mia.
Insomma un degno successore del già citato Pasodoble, di Paella & Norimaki del 2000 (che ho letteralmente consumato) e di Domestic Rehearsals del 2011." Sussurrandom, 2016.
(…) Un linguaggio sovraffollato e godereccio, spesso sciorinato attraverso una danzabilità anche molto esplicita, una veemenza espositiva (…) per una dimensione che certo l'esibizione dal vivo esalta e giustifica con maggior pienezza (...)." Alberto Bazzurro, All About Jazz Italia, 2017.
"(...) Come raccontare e descrivere certi dischi? Proporrei innanzitutto una “standing ovation” al connubio artistico di questo duo che tira avanti da ben vent’anni. Tanti concerti e collaborazioni ma appena quattro incisioni documentate di cui “Noise From The Neighbours” è l’ultima che risponde all’appello. Esce per i tipi di Setola di Maiale, il che dice tutto e garantisce il prodotto. Una registrazione dal vivo, tanto per non smentire l’indole funambolica e la predilezione per certi “lanci senza paracadute” della coppia. La chitarra elettrica di Enzo Rocco e le ance di Carlo Actis Dato sono adoperate come dei giocattoli per inventare, smontare e costruire sia mondi che esperienze dentro e oltre la realtà. Dodici titoli (alcuni già noti e pubblicati altrove in passato) dove fantasia creativa e bravura tecnica vanno di pari passo. Ascoltare per credere. Nell’iniziale Atomico l’onomatopeico bordone-raga di Actis Dato sparge un tappetto radioattivo sotto e anche sopra i fraseggi frenetici e irregolari di Rocco. Accade per diversi frangenti anche nella più estesa Kumano ma poi sia il tenore che la sei corde si avventurano su scale melodiche che sanno di pacata ascesi orientale.
Immancabile la proverbiale irruenza giocosa (ora spiazzante ora cabarettistica) dei due sagaci musicisti che si divertono insieme a vitaminizzare di ritmo ed energia Au Grand Bal Des Asperges (un brioso collage di polka, mazurca e fanfara paesana) e Rumbabamba (il titolo spiega già tutto!). Fraseggi poliritimici di natura prettamente Mali-tuareg si aprono dopo l’intro “bluesy” di Rocco in Fango bollente, mentre in Apolide l’ancia di Actis Dato tratteggia una spirale acida circondata dall’incedere velatamente “thriller” e sinistro della sei corde di Rocco. Quasi folli e spietati nella loro grana free-form sono al contrario la veemente Duro&Puro e la più articolata Briciole, ricca di effetti atonali e timbri dal grave al lancinante che in corso d’opera riescono a mutarsi in una gradevole trama armonica. Sghemba, beffarda e intellettuale, La ronda del Visconte è un altro bel colpo messo a segno mentre la melodia popular-folk disegnata in Setubal richiama alla mente il lirismo aperto e cantabile di un Marco Zurzolo. “Noise From The Neighbours” è un disco che poggia su una miriade di accenti e suggestioni, colori e sensazioni. A parte la vena folle e ironica che ne sottende tutto il discorso, la sua qualità maggiore è ravvisabile in un diplomatico (e vincente) compromesso tra convenzione e sperimentazione." Olindo Fortino, Sound Contest, 2016.
"(...) In questi giorni di festa ho dedicato un po' di tempo ad ascoltare alcuni dischi usciti nel 2016. Fra questi voglio segnalare "Noise from the Neighbours" del duo Carlo Actis Dato ai sassofoni ed Enzo Rocco alla chitarra. Si tratta di un genere che esula dai miei normali ascolti, realizzato da due artisti di cui conoscevo molto poco, ignorando, fra l'altro, che la loro collaborazione durava da vent'anni con all'attivo altri tre dischi. Al primo ascolto il disco mi ha conquistato, cancellando certi miei preconcetti; un ulteriore ascolto mi ha convinto a procurarmi anche i dischi precedenti, riuscendoci solo in parte. Il disco si compone di 12 composizioni originali, 12 piccoli gioielli, che spaziano dalla brillante vivacità di "Au Grand Bal des Aspareges" ai ritmi folkloristici di "Puro-Puro" e "Rumbabamba", da momenti di allegro divertimento de "La Ronda del Visconte" a momenti tristi di "Taxfrei" e "Frottole", solo per citarne alcuni. In sintesi un album che evidenzia lo straordinario affiatamento dei due artisti, quasi telepatico, e che esalta le loro eccellenti qualità di strumentisti e la raffinata capacità compositiva." Gian Luigi Destefanis, Gevojazz, 2017.
(…) La musica del gruppo continua a battere i sentieri di mondi apparentemente lontani, avvicinati dalla verve, dalla baldanza delle composizioni e delle improvvisazioni dell'immaginifico duo (…) rivelando l'intenzione di riappropriarsi di un repertorio popolare, conosciuto, per proiettarlo in un discorso di avant jazz comprensibile, non arduo da ascoltare (…) gradevole, ma serio, stilisticamente coerente e originale." Gianni Montano, Jazz Convention, 2017.
"(...) La coppia Enzo Rocco-Carlo Actis Dato, ormai corroborata da 20 anni di collaborazioni, si muove in perfetta sinergia tra territori elettrici informali e frequentazioni “noise”, con brani come “Setubal” e “Rumbabamba” carichi di tradizioni folkloriche che chiudono il cerchio verso le considerazioni già esposte sull’abbattimento di ogni barriera." Ernesto Scurati, Tracce di Jazz, 2016.
"(...) Although the keyboard may challenge it for top spot, the guitar may be the most popular musical instrument in the world. Think of any genre from pop to so-called classical and there’s a six-string player associated with it. Especially when electrified, the guitar’s adaptability gives it this status, and nowhere is this more evident than in improvised music. These five guitarists [this review is taken from a multiple review of new publishings with René Lussier, Nicola L. Hein, Olaf Rupp, Christy Doran, Enzo Rocco] matched with musicians playing five different instruments demonstrate this.
Euphoric is the main attribute you ascribe to Noise from the Neighbours (Setola di Maiale SM3160), with the performance more concerned with fun than ferocity. Still, Italians, guitarist Enzo Rocco, and tenor and baritone saxophonist/bass clarinetist Carlo Actis Dato, are sophisticated comedians, never letting guffaws get in the way of musical excellence. With their frenetic string chording, fluid reed vibrations and overblowing, plus frantic melodies, they could be court jesters, but like those harlequin-wearing clowns they also speak the truth. That’s why a series of tarantella-like tracks are followed by “Brocole” where bent plucks from Rocco and rugged honks from Dato add up to an Italian blues. This transition from silly to serious and back again permeates the album, reaching its zenith on the extended “Kumano”. As the saxophonist bellows a low-pitched continuum, the guitarist contorts his string technique to sound like a sitar or a banjo. Later adding a blues sensibility, the two are like halves of a walnut, keeping the rhythm going as Rocco scraps at his strings and Dato blows animated air every which way. The following “La Ronda Del Visconte” has a jolly, circular and instantly memorable melody. This convivial noise goes on for all dozen tracks, ending with “Rumbabamba” which confirm the duo’s smarts. It begins low-key and cool and ends with pointed rasgueado strums plus tongue slaps and guffaws from the reedist." Ken Waxman, Jazzword, and issued also on The Whole Note (June 2017).
"(...) That this set is the result of one day of live recording is impressive; that the set is also so well balanced and cleanly structured is even more so. The pieces combine the urgency of improvised playing with a clear structure that implies either composition or, at least, some agreement as to how the pieces would develop. My suspicion is that the recording is more likely to be one of spontaneity than organisation and the sense of a structure across and within the pieces in simply a reflection of the friendship that these two superb musicians have built up. The self-effacing title of this collection calls to mind the idea of playing music as making ‘noise’ and Dato and Rocco are keen exponents of wringing all possible sounds from their experiments. With 20 years of playing together, they give the impression of a relaxed camaraderie on the one hand and a fearful rivalry on the other: like two old friends who know all about each other and who can always turn a conversation to have the last word.
The collection of pieces here are like a travelogue of a musical journey, mixing folk influences from across the world (some middle eastern, some middle European), with avant garde jazz, with circus music. The combinations of musical styles feel so correct in the hands of these maestros that one rarely pauses to consider how such unrelated types of music could be brought together. Theirs is a music that is both unique to them and also a music of the world. The closing piece, ‘RumbaBamba’ hints at the humour with which they approach their music making; there is the suggestion that there could be a burst of La Bamba at any moment, and a rhythm that might once have been a rumba but their swirling development of the piece brings a faster and faster pace that forces the guitar strumming to ever increasing bursts of flamenco and then a coda where neither player wants to end and so it just fades out. With each piece, the mixture of musical styles provides gently probing, humorous and well-balanced explorations of themes that can be confusing, beguiling and whimsical." Chris Baber, Jazz Views, 2017.
(…) A dozen free form improvisations that mix Mingus-like bop, Mediterranean folk melodies and sound effects akin to a Neopolitan traffic jam on Via Nazionale. Dato’s baritone sax mixes squawks, fuzzy reed blurps and frenetic explorations as Rocco forms a circle dance on ”Apolide” and directs traffic on “Rumbabamba”. Italian passions percolating like a pizza inside a wood burning stove." George W. Harris, Jazz Weekly, 2017.
"(...) Comme le dit Enzo: "Vingt ans d'activité de ce duo... et voilà": Noise from the Neighbours.
D'un côté, le guitariste Enzo Rocco qui a notamment joué avec le saxophoniste Tino Tracanna et le pianiste Ricardo Fassi, mais aussi en duo avec le batteur Stefano Bagnoli (album Marché aux puces), au sein du Tubatrio de Giancarlo Schiaffini, avec Ettore Fioravanti à la batterie (Revenge) et a également enregistré London Gigs, série de duos en compagnie de Lol Coxhill (ss), Veryan Weston (p), John Edwards (cb) et Steve Noble (dm).
De l'autre, le survitaminé Carlo Actis Dato (interview dans le Jazz'Halo n°2, version papier, de juillet 1999), polyinstrumentiste aux multiples formations: Art Studio avec Claudio Lodati (g), Quartet avec Piero Ponzo (sax), quintet Actis Band, tentet Actis Furioso, Atipico Trio (trio de sax), Brasserie Trio avec Lauro Rossi (tb) et Alberto Mandarini (tp), Sud Ensemble de Pino Minafra (tp) ou Hereo Nonetto de Giorgio Occhipinti (p) et nombreux solos ou duos au Japon.
Avec ce duo qu'on a pu voir notamment à Oupeye en 1999, Enzo et Carlo ont notamment enregistré Pasodoble et Paella & Norimaki, avec cette frénésie allègre si typique du jazz italien.
Pour ce Noise from the Neughbours, distribué par Setola di Maiale Musiche, label indépendant dédié aux musiques improvisées, les deux joyeux compères proposent douze compositions originales communes, parmi lesquelles Rumbabamba, thème déjà présent
sur Paella & Norimaki.
Douze aventures musicales aux climats colorés: des mélodies dansantes, avec un petit côté goguenard et second degré, avec Carlo tantôt à la clarinette basse (Setubal), tantôt au saxophone ténor rageur (Au grand bal des asperges, La Ronda del Visconte, ou cette Rumbabamba, avec un rythme qui s'accélère progressivement), une petite effusion free (Duro & Puro), un petit air folk blues avec effets bottleneck de la guitare et saxophone ténor (Apolide), une recherche de sonorités étranges avec cordes distendues de la guitare et clarinette basse (Briciole) et, à d'autres moments, une guitare beaucoup plus "classique" sur fond de vrombissements de la clarinette basse (Atomico, Kumano).
Une bouffée d'air frais et de bonne humeur contagieuse." Claude Loxhay, Jazz'halo, 2016.
"(...) Sur la richissime scène jazz italienne, le duo de Carlo Actis Dato et Enzo Rocco fait figure d’OVNI depuis vingt ans et leur album Pasodoble. Nous avions déjà eu le plaisir de rendre compte de leur précédent album Domestic Rehearsals : un très bel enregistrement où les deux compères ferraillaient fort. Du genre dissonance et mélodies qui crissent. Ce n’est d’ailleurs pas pour rien qu’Enzo Rocco a enregistré avec Lol Coxhill Fine Tuning. On ne sera donc pas surpris de découvrir que ce Noise From The Neighbours est constitué du même bois : une sacrée dose d’improvisation et des mélodies qui traînent du côté des musiques populaires. Les morceaux sont faits de volumes, quelquefois violents et soudains comme ce « Duo & Puro », d’autres fois plus contemplatifs comme le très zen et orientalisant « Kumano ». Le sax baryton y bourdonne avant de serpenter tandis que la guitare cristalline se balade. Ou encore « Taxfrei ». C’est très sensuel mais les tenants d’une musique sirupeuse et « jazz FM » peuvent passer leur chemin: leurs oreilles n’y sont pas prêtes.
D’autres morceaux semblent bourrés d’ironie. Pensons à « La Ronda del visconte ». Elle est si déconstruite qu’on s’imagine volontiers le nobliau en mode cubiste. Cette musique – une fenêtre ouverte sur la maison des voisins ? – nous propose de voir le monde à la manière de ce que fait Italo Calvino: avec hauteur, sarcasme et tendresse." Gilles Gaujarengues, Citizen Jazz, 2017.
"(...) Cela faisait bien longtemps que l’on n’avait pas eu de nouvelles de ce duo. Carlo Actis Dato continue son parcours de musicien indépendant dans différentes formations, que ce soit son quartet, décliné sous plusieurs formes, sa participation au Minafric Orchestra de Pino Minafra, en solo ou avec, comme ici, le guitariste Enzo Rocco.
D’ordinaire, ce sont les voisins qui se plaignent du bruit… On retrouve dans le titre de ce disque tout l’humour décapant des deux compères, ainsi que dans les titres. Après une entrée en matière quelque peu solennelle, nous voilà transportés dans les ritournelles qui ont fait le succès du saxophoniste. Mais les compositions sont signées des deux, comme quoi il ne faut pas sous estimé Enzo Rocco, qui a trouvé là son alter ego. Alors, que ce soit "Au grand bal des asperges", "La ronda del visconte", "Rumbabamba" ou "Fango Bollente", le duo nous emmène, à force de citations et références à la musique populaire italienne et autre, là où il veut, dans un univers joyeux ou plaintif (mais pour de faux), amusé et jamais triste, dans une musique faite pour se moquer de la morosité ambiante et universelle. En dehors d’un semblant de légèreté, ce sont deux fantastiques musiciens qui démontrent aussi dans des titres comme "Briciole" ou "Duro&puro" leur réelle capacité d’improvisateurs et de grands techniciens. Rocco a fréquenté les improvisateurs britanniques, a joué avec Lol Coxhill, et est rompu à l’art guitaristique. Dato est un maitre de la clarinette basse, qu’il magnifie dans "Kumano".
Musique de bal, mélodies subtiles, émotionnelles, humour corrosif, on trouve de tout chez Carlo Actis Dato et Enzo Rocco. Et c’est tellement agréable à écouter!" Philippe Renaud, Improjazz, 2017.
"(...) Carlo Actis Dato liet in het prettig gestoorde en ondertussen in slaapmodus verkerende Italian Instabile Orchestra horen hoe je jazz, impro en Italiaanse volksmuziek samen met enige comedia dell’arte kan mengen.
De leden van het ICP Orchestra – de parallellen tussen het Nederlandse en Italiaanse orkest liggen voor de hand – smokkelen graag de bagage van het grote orkest binnen in hun kleinere projecten onder eigen naam. Zo weet Carlo Actis Dato ook van zijn duo met Enzo Rocco een mini Italian Instabile Orchestra te maken. Met dit duo kunnen kleine podia onveilig gemaakt worden maar laten ze evenzeer het publiek op een festival bijna letterlijk naar hun pijpen dansen. ‘Noise From The Neighbours’ is hun derde cd gedurende de 20 jaar dat ze samen optrekken.
Carlo Actis Dato kent als saxofonist zijn gelijke niet, vooral niet in het lage register. Zijn spel op baritonsax en basklarinet heeft een quasi fysieke impact. Enzo Rocco is dan weer een wat onderschatte gitarist die een geschift gitaaridioom à la Ribot koppelt aan de klare lijn van een Jim Hall of John Abercrombie.
‘Au Grand Bal Des Asperges’ blijkt een dolgedraaid volksdansje te zijn. ‘Duro & Puro’ is je reinste free jazz in de grote traditie van Broeziman, zoals Mengelberg een iconisch saxofonist liefelijk noemde. ‘Setubal’ klinkt als een stekelig liedje waarover een schaduw van Buenos Aires hangt. ‘Fango Bollente’ voert de luisteraar mee naar de wide open spaces van één of andere spaghettiwestern. ‘La Ronda Del Visconte’ begint met een lang gebrom van Actis Dato waarover plots een melodie uit de Arabische wereld aan de andere kant van de Middellandse zee komt aangewaaid.
Je merkt het, variatie genoeg. Wat deze en andere cd’s van het Carlo Actis Dato/Enzo Rocco duo zo bijzonder maakt is het gemak waarmee ze complexloos van het ene naar het ander idioom weten te springen, waarbij het geheel nooit als een vrijblijvende collage klinkt. En dan is er nog die laag humor die ze er bovenop leggen, humor die niet platvloers is maar eerder een ode aan het leven. Horace Silver zei het al: ‘Jazz has a sense of humor.’ Comedia dell’ arte, the art of comedy… serious business dit duo.
De cd wordt verdeeld door Setola di Maiale maar een fysieke kopie is voorlopig nog niet te bestellen. Reden te meer om via cdbaby of bandcamp achter een betaalde digitale download aan te gaan." Iwein Van Malderen, Jazz'halo, 2016.
(…) Да, и Энцо, и Карло стали на пять лет старше, старше и умудреннее выглядит и их музыка. Но базовое сочетание импровизации, новоджазовых элементов и того, что Карло Актис Дато очень удачно определил в названии другой своей работы (кстати, тоже дуэтной), как «воображаемый фольклор», осталось, остался блеск и привлекательность музыки, создаваемой этими большими мастерами." Leonid Auskern, Jazz-квадрат (Jazz Square) 2017.
"(...) このデュオの持ち味であるフリー・インプロヴィゼーションに、コンテポラリー・ジャズや世界各地のフォーク・ミュージックの要素がブレンドされ、劇的でユーモアあるサウンドを生み出している。中でも興味深いのは、日本の熊野への思いを曲にしたのであろう "kumano"。日本的な音階、サウンドが切なく、イタリア出身のアーティストが感じた日本の印象が見事に表現されているので、ぜひ聴いてみて欲しい。オープ二ングの "Atomico" からラストの "Rumbabamba" まで全12曲、2人の即興が楽しめる" Masayuki Koito, The Walker’s, 2017.
01 _ Atomico 4:00
02 _ Au Grand Bal Des Asperges 3:41
03 _ Briciole 3:32
04 _ Duro&Puro 1:25
05 _ Kumano 7:03
06 _ La Ronda Del Visconte 3:30
07 _ Frottole 1:39
08 _ Setubal 5:27
09 _ Fango Bollente 2:53
10 _ Apolide 3:51
11 _ Taxfrei 5:33
12 _ Rumbabamba 5:00
(C) + (P) 2016
SOLD OUT
Carlo Actis Dato _ baritone sax _ tenor sax _ bass clarinet
Enzo Rocco _ electric guitar
Carlo Actis Dato and Enzo Rocco are two great musicians who playing together for many years, with several recordings and concerts on five continents. Their artistic understanding is vibrant and telepathic, the language is strict but often humorous. In this recording they celebrate 20 years of activity of the duo! Recorded live by Andrea Grandi for Associazione Alice Nella Città (Castelleone) in February 2016. Both musicians are also on other albums by Setola di Maiale, in different ensembles.
For more info:
www.actisdato.it
www.facebook.com/EnzoRoccoMusicPage
"(...) That this set is the result of one day of live recording is impressive; that the set is also so well balanced and cleanly structured is even more so. The pieces combine the urgency of improvised playing with a clear structure that implies either composition or, at least, some agreement as to how the pieces would develop. My suspicion is that the recording is more likely to be one of spontaneity than organisation and the sense of a structure across and within the pieces in simply a reflection of the friendship that these two superb musicians have built up. The self-effacing title of this collection calls to mind the idea of playing music as making ‘noise’ and Dato and Rocco are keen exponents of wringing all possible sounds from their experiments. With 20 years of playing together, they give the impression of a relaxed camaraderie on the one hand and a fearful rivalry on the other: like two old friends who know all about each other and who can always turn a conversation to have the last word.
The collection of pieces here are like a travelogue of a musical journey, mixing folk influences from across the world (some middle eastern, some middle European), with avant garde jazz, with circus music. The combinations of musical styles feel so correct in the hands of these maestros that one rarely pauses to consider how such unrelated types of music could be brought together. Theirs is a music that is both unique to them and also a music of the world. The closing piece, ‘RumbaBamba’ hints at the humour with which they approach their music making; there is the suggestion that there could be a burst of La Bamba at any moment, and a rhythm that might once have been a rumba but their swirling development of the piece brings a faster and faster pace that forces the guitar strumming to ever increasing bursts of flamenco and then a coda where neither player wants to end and so it just fades out. With each piece, the mixture of musical styles provides gently probing, humorous and well-balanced explorations of themes that can be confusing, beguiling and whimsical." Chris Baber, Jazz Views, 2017.
(…) A dozen free form improvisations that mix Mingus-like bop, Mediterranean folk melodies and sound effects akin to a Neopolitan traffic jam on Via Nazionale. Dato’s baritone sax mixes squawks, fuzzy reed blurps and frenetic explorations as Rocco forms a circle dance on ”Apolide” and directs traffic on “Rumbabamba”. Italian passions percolating like a pizza inside a wood burning stove." George W. Harris, Jazz Weekly, 2017.
"(...) Although the keyboard may challenge it for top spot, the guitar may be the most popular musical instrument in the world. Think of any genre from pop to so-called classical and there’s a six-string player associated with it. Especially when electrified, the guitar’s adaptability gives it this status, and nowhere is this more evident than in improvised music. These five guitarists [this review is taken from a multiple review of new publishings with René Lussier, Nicola L. Hein, Olaf Rupp, Christy Doran, Enzo Rocco] matched with musicians playing five different instruments demonstrate this.
Euphoric is the main attribute you ascribe to Noise from the Neighbours (Setola di Maiale SM3160), with the performance more concerned with fun than ferocity. Still, Italians, guitarist Enzo Rocco, and tenor and baritone saxophonist/bass clarinetist Carlo Actis Dato, are sophisticated comedians, never letting guffaws get in the way of musical excellence. With their frenetic string chording, fluid reed vibrations and overblowing, plus frantic melodies, they could be court jesters, but like those harlequin-wearing clowns they also speak the truth. That’s why a series of tarantella-like tracks are followed by “Brocole” where bent plucks from Rocco and rugged honks from Dato add up to an Italian blues. This transition from silly to serious and back again permeates the album, reaching its zenith on the extended “Kumano”. As the saxophonist bellows a low-pitched continuum, the guitarist contorts his string technique to sound like a sitar or a banjo. Later adding a blues sensibility, the two are like halves of a walnut, keeping the rhythm going as Rocco scraps at his strings and Dato blows animated air every which way. The following “La Ronda Del Visconte” has a jolly, circular and instantly memorable melody. This convivial noise goes on for all dozen tracks, ending with “Rumbabamba” which confirm the duo’s smarts. It begins low-key and cool and ends with pointed rasgueado strums plus tongue slaps and guffaws from the reedist." Ken Waxman, Jazzword, and issued also on The Whole Note (June 2017).
"(...) Cela faisait bien longtemps que l’on n’avait pas eu de nouvelles de ce duo. Carlo Actis Dato continue son parcours de musicien indépendant dans différentes formations, que ce soit son quartet, décliné sous plusieurs formes, sa participation au Minafric Orchestra de Pino Minafra, en solo ou avec, comme ici, le guitariste Enzo Rocco.
D’ordinaire, ce sont les voisins qui se plaignent du bruit… On retrouve dans le titre de ce disque tout l’humour décapant des deux compères, ainsi que dans les titres. Après une entrée en matière quelque peu solennelle, nous voilà transportés dans les ritournelles qui ont fait le succès du saxophoniste. Mais les compositions sont signées des deux, comme quoi il ne faut pas sous estimé Enzo Rocco, qui a trouvé là son alter ego. Alors, que ce soit "Au grand bal des asperges", "La ronda del visconte", "Rumbabamba" ou "Fango Bollente", le duo nous emmène, à force de citations et références à la musique populaire italienne et autre, là où il veut, dans un univers joyeux ou plaintif (mais pour de faux), amusé et jamais triste, dans une musique faite pour se moquer de la morosité ambiante et universelle. En dehors d’un semblant de légèreté, ce sont deux fantastiques musiciens qui démontrent aussi dans des titres comme "Briciole" ou "Duro&puro" leur réelle capacité d’improvisateurs et de grands techniciens. Rocco a fréquenté les improvisateurs britanniques, a joué avec Lol Coxhill, et est rompu à l’art guitaristique. Dato est un maitre de la clarinette basse, qu’il magnifie dans "Kumano".
Musique de bal, mélodies subtiles, émotionnelles, humour corrosif, on trouve de tout chez Carlo Actis Dato et Enzo Rocco. Et c’est tellement agréable à écouter!" Philippe Renaud, Improjazz, 2017.
"(...) Comme le dit Enzo: "Vingt ans d'activité de ce duo... et voilà": Noise from the Neighbours.
D'un côté, le guitariste Enzo Rocco qui a notamment joué avec le saxophoniste Tino Tracanna et le pianiste Ricardo Fassi, mais aussi en duo avec le batteur Stefano Bagnoli (album Marché aux puces), au sein du Tubatrio de Giancarlo Schiaffini, avec Ettore Fioravanti à la batterie (Revenge) et a également enregistré London Gigs, série de duos en compagnie de Lol Coxhill (ss), Veryan Weston (p), John Edwards (cb) et Steve Noble (dm).
De l'autre, le survitaminé Carlo Actis Dato (interview dans le Jazz'Halo n°2, version papier, de juillet 1999), polyinstrumentiste aux multiples formations: Art Studio avec Claudio Lodati (g), Quartet avec Piero Ponzo (sax), quintet Actis Band, tentet Actis Furioso, Atipico Trio (trio de sax), Brasserie Trio avec Lauro Rossi (tb) et Alberto Mandarini (tp), Sud Ensemble de Pino Minafra (tp) ou Hereo Nonetto de Giorgio Occhipinti (p) et nombreux solos ou duos au Japon.
Avec ce duo qu'on a pu voir notamment à Oupeye en 1999, Enzo et Carlo ont notamment enregistré Pasodoble et Paella & Norimaki, avec cette frénésie allègre si typique du jazz italien.
Pour ce Noise from the Neughbours, distribué par Setola di Maiale Musiche, label indépendant dédié aux musiques improvisées, les deux joyeux compères proposent douze compositions originales communes, parmi lesquelles Rumbabamba, thème déjà présent
sur Paella & Norimaki.
Douze aventures musicales aux climats colorés: des mélodies dansantes, avec un petit côté goguenard et second degré, avec Carlo tantôt à la clarinette basse (Setubal), tantôt au saxophone ténor rageur (Au grand bal des asperges, La Ronda del Visconte, ou cette Rumbabamba, avec un rythme qui s'accélère progressivement), une petite effusion free (Duro & Puro), un petit air folk blues avec effets bottleneck de la guitare et saxophone ténor (Apolide), une recherche de sonorités étranges avec cordes distendues de la guitare et clarinette basse (Briciole) et, à d'autres moments, une guitare beaucoup plus "classique" sur fond de vrombissements de la clarinette basse (Atomico, Kumano).
Une bouffée d'air frais et de bonne humeur contagieuse." Claude Loxhay, Jazz'halo, 2016.
"(...) Sur la richissime scène jazz italienne, le duo de Carlo Actis Dato et Enzo Rocco fait figure d’OVNI depuis vingt ans et leur album Pasodoble. Nous avions déjà eu le plaisir de rendre compte de leur précédent album Domestic Rehearsals : un très bel enregistrement où les deux compères ferraillaient fort. Du genre dissonance et mélodies qui crissent. Ce n’est d’ailleurs pas pour rien qu’Enzo Rocco a enregistré avec Lol Coxhill Fine Tuning. On ne sera donc pas surpris de découvrir que ce Noise From The Neighbours est constitué du même bois : une sacrée dose d’improvisation et des mélodies qui traînent du côté des musiques populaires. Les morceaux sont faits de volumes, quelquefois violents et soudains comme ce « Duo & Puro », d’autres fois plus contemplatifs comme le très zen et orientalisant « Kumano ». Le sax baryton y bourdonne avant de serpenter tandis que la guitare cristalline se balade. Ou encore « Taxfrei ». C’est très sensuel mais les tenants d’une musique sirupeuse et « jazz FM » peuvent passer leur chemin : leurs oreilles n’y sont pas prêtes.
D’autres morceaux semblent bourrés d’ironie. Pensons à « La Ronda del visconte ». Elle est si déconstruite qu’on s’imagine volontiers le nobliau en mode cubiste. Cette musique – une fenêtre ouverte sur la maison des voisins ? – nous propose de voir le monde à la manière de ce que fait Italo Calvino: avec hauteur, sarcasme et tendresse." Gilles Gaujarengues, Citizen Jazz, 2017.
"(...) Carlo Actis Dato liet in het prettig gestoorde en ondertussen in slaapmodus verkerende Italian Instabile Orchestra horen hoe je jazz, impro en Italiaanse volksmuziek samen met enige comedia dell’arte kan mengen.
De leden van het ICP Orchestra – de parallellen tussen het Nederlandse en Italiaanse orkest liggen voor de hand – smokkelen graag de bagage van het grote orkest binnen in hun kleinere projecten onder eigen naam. Zo weet Carlo Actis Dato ook van zijn duo met Enzo Rocco een mini Italian Instabile Orchestra te maken. Met dit duo kunnen kleine podia onveilig gemaakt worden maar laten ze evenzeer het publiek op een festival bijna letterlijk naar hun pijpen dansen. ‘Noise From The Neighbours’ is hun derde cd gedurende de 20 jaar dat ze samen optrekken.
Carlo Actis Dato kent als saxofonist zijn gelijke niet, vooral niet in het lage register. Zijn spel op baritonsax en basklarinet heeft een quasi fysieke impact. Enzo Rocco is dan weer een wat onderschatte gitarist die een geschift gitaaridioom à la Ribot koppelt aan de klare lijn van een Jim Hall of John Abercrombie.
‘Au Grand Bal Des Asperges’ blijkt een dolgedraaid volksdansje te zijn. ‘Duro & Puro’ is je reinste free jazz in de grote traditie van Broeziman, zoals Mengelberg een iconisch saxofonist liefelijk noemde. ‘Setubal’ klinkt als een stekelig liedje waarover een schaduw van Buenos Aires hangt. ‘Fango Bollente’ voert de luisteraar mee naar de wide open spaces van één of andere spaghettiwestern. ‘La Ronda Del Visconte’ begint met een lang gebrom van Actis Dato waarover plots een melodie uit de Arabische wereld aan de andere kant van de Middellandse zee komt aangewaaid.
Je merkt het, variatie genoeg. Wat deze en andere cd’s van het Carlo Actis Dato/Enzo Rocco duo zo bijzonder maakt is het gemak waarmee ze complexloos van het ene naar het ander idioom weten te springen, waarbij het geheel nooit als een vrijblijvende collage klinkt. En dan is er nog die laag humor die ze er bovenop leggen, humor die niet platvloers is maar eerder een ode aan het leven. Horace Silver zei het al: ‘Jazz has a sense of humor.’ Comedia dell’ arte, the art of comedy… serious business dit duo.
De cd wordt verdeeld door Setola di Maiale maar een fysieke kopie is voorlopig nog niet te bestellen. Reden te meer om via cdbaby of bandcamp achter een betaalde digitale download aan te gaan." Iwein Van Malderen, Jazz'halo, 2016.
"(...) È uscito da un paio di settimane Noise from the Neighbours, cd che celebra il ventennale della premiata ditta formata da Actis Dato ed Enzo Rocco. Il lavoro è commercializzato da Setola di Maiale del produttore Stefano Giust piccola, ma prestigiosa e agguerrita etichetta di Pordenone, conosciuta in tutto il mondo per l’estrema coerenza delle proprie scelte musicali con cui il musicista cremasco ha realizzato precedentemente altri 2 dischi.
Come spiega Enzo Rocco “un cd per noi importante perché celebra 20 anni di attività. Per di più è stato registrato live a Castelleone, presso l’associazione Alice nella città. La cosa mi ha un po’ sconvolto essendo il duo abituato a prendere tre aerei per fare il concerto più vicino. A proposito, 2017 anno di celebrazione, concerti in molti paesi, apertura ufficiale delle “celebrazioni”, anche se ci sarà qualche piccola anteprima in marzo all’Euro Jazz Festival di Ciudad de Mexico”. Jazz e ironia, world music e divertimento, ritmi danzanti e improvvisazione: il duo si distingue per il tentativo di fondere nel linguaggio del jazz più avanzato i sapori delle musiche popolari di tutto il mondo, condendo il tutto con quella buona dose di umorismo e di teatralità con cui i due musicisti rendono godibilissimo il loro show. Attivo fin dal 1997, dopo il successo di Pasodoble, di Paella & Norimaki e di Domestic Rehearsals, ottimamente recensiti dalla critica europea, americana e giapponese, il duo si è presentato ovunque in Italia, ma è soprattutto conosciuto all’estero grazie all’attività in Francia, Olanda, Belgio, Germania, Irlanda, Regno Unito, Svezia, Danimarca, Lituania, Albania, Tunisia, Giappone. Oggi – a celebrare i 20 anni di musica attorno al mondo - ogni performance è più esplosiva, divertente e sorprendente che mai, come testimonia il nuovo cd live Noise from the Neighbours." Ramona Tagliani, Crema on Line, 2016.
"(...) L’intervista ad Enzo Rocco in occasione dell’uscita di Pasodoble, anno di grazia 1997, prima collaborazione con il sassofonista torinese Carlo Actis Dato è stata una delle mie prime interviste da collaboratore di Mondo Padano. Amo sempre ricordarla. Mi avevano detto una cosa tipo: “occhio che Rocco è un tipo strano”. In realtà io lo trovai immediatamente congegnale a come sono io. Vent’anni dopo mi ritrovo ad ascoltare il quarto parto di questa collaborazione, una delle tante ma forse quella che io amo di più. Ed è sempre un piacere scriverne.
Amo questa collaborazione non solo per il ricordo di quel me vent’anni più giovane che un po’ spaventato si accosta al maestro poi divenuto amico e che scopre un gran musicista che non si prende per nulla sul serio e per questo serissimo. Amo questa collaborazione perché la musica che Rocco e Actis Dato tirano fuori da una chitarra e un sax è un esplosione di follia dove allegramente sbattono dentro di tutto. Per comodità vengono catalogati come jazz. Ma dai. Ascoltate il disco, e se riuscite anche i precedenti, e vi accorgerete che ci sono dentro afflati di musica popolare, rock, rumore, melodie eteree, un sacco di follia. Non per nulla questo nuovo disco si intitola Noise from the Neighbours (qualcosa come rumore dal vicinato). Un disco edito dall’etichetta Setola di Maiale, ergo il mitico Stefano Giust da Pordenone.
Un disco che oggi assume anche una particolare valenza visto che il disco è un live registrato durante una serata particolare, lo scorso 6 febbraio 2016, in quel di Castelleone all’interno della sede dell’associazione Alice nella città, oggi che sappiamo che quell’esperienza così come è stata per quasi 10 anni va a terminare fa piacere sapere che lascerà dietro di se prodotti come questo. “Noi che di solito siamo abituati a prendere almeno tre aerei per fare un concerto”, ironizza Enzo, sottolineando quel legame di amore e odio che ha col territorio cremasco. Lui che da anni inscena la sua attività concertistica in mezzo mondo, possibilmente molto lontano, e a Crema non suona (quasi) mai, ma che a Crema ha lasciato il cuore appresso a cose come il Bottesini basso festival. Altra storia non apriamo troppi link.
Per dire a marzo un concerto del mitico duo sarà il momento di apertura dell’Euro jazz festival di Città del Messico, appunto per rimanere sul discorso dei tre aerei. Ma quindi come sono i 12 pezzi che compongono questo disco? Un esplosione di riferimenti dove al feedback rumoristico delle note basse del sax tenore di Actis Dato fa seguito una melodia che “maledizione dove l’ho sentita ma la conosco” e poi ancora una svisata che riporta al blues americano, un accordo che pare preso di peso dal metal più intransigente.
Lo dice anche la breve scheda di presentazione, di cui di solito me ne frego ampiamente: “La comprensione artistica dei due globetrotter è vibrante e telepatica, la lingua è rigorosa, ma anche divertente e teatrale: un mix di jazz contemporaneo, libera improvvisazione e musica folk provenienti da tutto il mondo che rende così gustoso lo spettacolo del duetto strambo”, traduzione a braccio mia.
Insomma un degno successore del già citato Pasodoble, di Paella & Norimaki del 2000 (che ho letteralmente consumato) e di Domestic Rehearsals del 2011." Sussurrandom, 2016.
(…) Un linguaggio sovraffollato e godereccio, spesso sciorinato attraverso una danzabilità anche molto esplicita, una veemenza espositiva (…) per una dimensione che certo l'esibizione dal vivo esalta e giustifica con maggior pienezza (...)." Alberto Bazzurro, All About Jazz Italia, 2017.
"(...) In questi giorni di festa ho dedicato un po' di tempo ad ascoltare alcuni dischi usciti nel 2016. Fra questi voglio segnalare "Noise from the Neighbours" del duo Carlo Actis Dato ai sassofoni ed Enzo Rocco alla chitarra. Si tratta di un genere che esula dai miei normali ascolti, realizzato da due artisti di cui conoscevo molto poco, ignorando, fra l'altro, che la loro collaborazione durava da vent'anni con all'attivo altri tre dischi. Al primo ascolto il disco mi ha conquistato, cancellando certi miei preconcetti; un ulteriore ascolto mi ha convinto a procurarmi anche i dischi precedenti, riuscendoci solo in parte. Il disco si compone di 12 composizioni originali, 12 piccoli gioielli, che spaziano dalla brillante vivacità di "Au Grand Bal des Aspareges" ai ritmi folkloristici di "Puro-Puro" e "Rumbabamba", da momenti di allegro divertimento de "La Ronda del Visconte" a momenti tristi di "Taxfrei" e "Frottole", solo per citarne alcuni. In sintesi un album che evidenzia lo straordinario affiatamento dei due artisti, quasi telepatico, e che esalta le loro eccellenti qualità di strumentisti e la raffinata capacità compositiva." Gian Luigi Destefanis, Gevojazz, 2017.
(…) La musica del gruppo continua a battere i sentieri di mondi apparentemente lontani, avvicinati dalla verve, dalla baldanza delle composizioni e delle improvvisazioni dell'immaginifico duo (…) rivelando l'intenzione di riappropriarsi di un repertorio popolare, conosciuto, per proiettarlo in un discorso di avant jazz comprensibile, non arduo da ascoltare (…) gradevole, ma serio, stilisticamente coerente e originale." Gianni Montano, Jazz Convention, 2017.
"(...) Come raccontare e descrivere certi dischi? Proporrei innanzitutto una “standing ovation” al connubio artistico di questo duo che tira avanti da ben vent’anni. Tanti concerti e collaborazioni ma appena quattro incisioni documentate di cui “Noise From The Neighbours” è l’ultima che risponde all’appello. Esce per i tipi di Setola di Maiale, il che dice tutto e garantisce il prodotto. Una registrazione dal vivo, tanto per non smentire l’indole funambolica e la predilezione per certi “lanci senza paracadute” della coppia. La chitarra elettrica di Enzo Rocco e le ance di Carlo Actis Dato sono adoperate come dei giocattoli per inventare, smontare e costruire sia mondi che esperienze dentro e oltre la realtà. Dodici titoli (alcuni già noti e pubblicati altrove in passato) dove fantasia creativa e bravura tecnica vanno di pari passo. Ascoltare per credere. Nell’iniziale Atomico l’onomatopeico bordone-raga di Actis Dato sparge un tappetto radioattivo sotto e anche sopra i fraseggi frenetici e irregolari di Rocco. Accade per diversi frangenti anche nella più estesa Kumano ma poi sia il tenore che la sei corde si avventurano su scale melodiche che sanno di pacata ascesi orientale.
Immancabile la proverbiale irruenza giocosa (ora spiazzante ora cabarettistica) dei due sagaci musicisti che si divertono insieme a vitaminizzare di ritmo ed energia Au Grand Bal Des Asperges (un brioso collage di polka, mazurca e fanfara paesana) e Rumbabamba (il titolo spiega già tutto!). Fraseggi poliritimici di natura prettamente Mali-tuareg si aprono dopo l’intro “bluesy” di Rocco in Fango bollente, mentre in Apolide l’ancia di Actis Dato tratteggia una spirale acida circondata dall’incedere velatamente “thriller” e sinistro della sei corde di Rocco. Quasi folli e spietati nella loro grana free-form sono al contrario la veemente Duro&Puro e la più articolata Briciole, ricca di effetti atonali e timbri dal grave al lancinante che in corso d’opera riescono a mutarsi in una gradevole trama armonica. Sghemba, beffarda e intellettuale, La ronda del Visconte è un altro bel colpo messo a segno mentre la melodia popular-folk disegnata in Setubal richiama alla mente il lirismo aperto e cantabile di un Marco Zurzolo. “Noise From The Neighbours” è un disco che poggia su una miriade di accenti e suggestioni, colori e sensazioni. A parte la vena folle e ironica che ne sottende tutto il discorso, la sua qualità maggiore è ravvisabile in un diplomatico (e vincente) compromesso tra convenzione e sperimentazione." Olindo Fortino, Sound Contest, 2016.
"(...) La coppia Enzo Rocco-Carlo Actis Dato, ormai corroborata da 20 anni di collaborazioni, si muove in perfetta sinergia tra territori elettrici informali e frequentazioni “noise”, con brani come “Setubal” e “Rumbabamba” carichi di tradizioni folkloriche che chiudono il cerchio verso le considerazioni già esposte sull’abbattimento di ogni barriera." Ernesto Scurati, Tracce di Jazz, 2016.
"(...) Partendo dal presupposto che trovare su bandcamp un lavoro di questo duo è una gioia e un segno che in questi tempi il disco è un bene assolutamente marginale e che la musica trova il suo spazio di condivisione, mi trovo a voler scrivere di due musicisti che avrebbero bisogno di maggiore riconoscimento generale.
Nel caso di Carlo Actis Dato mi sembra una delle peggiori considerazioni in assoluto per un musicista che generazionalmente e per quantità (e qualità) di produzioni andrebbe considerato e valutato come uno dei maestri italiani della musica improvvisata. La sintesi portata avanti negli anni fra popolare, popolaresco, free, teatro, danza, africa e balcani lo rende unico e sicuramente la sua è una proposta capace di solleticare alcune considerazioni sull'identità culturale che ci troviamo a maneggiare. Porre il problema dei materiali utilizzabili lo rende sicuramente uno dei più europei ed iconoclasti fra gli improvvisatori. Non tralasciando l'imperiosità del suono del suo baritono, e la mobilità espressiva, quasi ayleriana, del suo clarinetto basso.
Originale, potente e coerentissimo. Un monito, un esempio.
Enzo Rocco è chitarrista originale, dal suono peculiare e dalle profonde capacità espressive. Perfettamente calato nelle atmosfere del duo, riesce a rendere questo duo mobile, leggero quasi. L'ironia e la sua capacità di essere propulsione e gioco fanno anche in questo caso la differenza. Ancora una volta l'originalità, il giocare fuori dalle regole sistemiche, folletto in cui rock, jazz, folk si sintetizzano senza presunzione, ma con la necessità di comunicare e alleggerire qualcosa che leggero non è. La presenza di un valore culturale nella musica che viene espletato attraverso simboli e iconografie sonore che raccontano del nostro mediterraneo, dei nostri spazi. Lo scontro fra una popolarità senza riflessioni ed un mare di culture in movimento.
E questo lavoro segna ancora una volta una necessità. Quella di raccontare la propria partecipazione, il proprio vedersi all'interno di un cambiamento. In cui emozione e lavoro non è per forza sinonimo di dolore e annichilimento. Ma, nelle trame di questo disco, emerge nella sua ironia, nel suo essere "teatrale" e ironizzabile in maniera seria . Insomma un messaggio da cogliere e un'arma in più da aggiungere per la nostra battaglia per resistere." Marco Colonna, Geografie di Resistenza, 2016.
"(...) Le cornici di un duetto fra il chitarrista elettrico Enzo Rocco e i fiati di Carlo Actis Dato solitamente assumono configurazioni tendenti verso un'eclettica e sperimentale proposta che scava nelle fondamenta dello scherzoso e dell'ironico. Rocco, che oltre a Actis Dato ha conosciuto virtù simili assieme a Ledesma e Coxhill, non si risparmia nemmeno in Noise from the neighbours, titolazione assegnata ad un concerto svolto a Castelleone per celebrare i 20 anni del sodalizio e dimostra come, a differenza di quanto si possa pensare circa un'involuzione di un progetto consolidato, le sensazioni e l'entusiasmo per nuove soluzioni siano ancora fortemente presenti nei musicisti. Gigionerie, stramberie (Au grand bal des asperges o Duro&Puro), tempi di mazurka, ritmi congolesi (Rumbabamba) o cartoline arabiche (Setubal) si uniscono a profonde virate nell'atonalità (Briciole), a colonne sonore di una certa letteratura realista (La ronda del visconte) o al ricordo intenso dei clubs di Bertrand Tavernier (Taxfrei). E' un corredo jazz del tutto personale, ai limiti. La novità sta nelle tensioni materializzate in pezzi come Atomico o Kumano, che vedono nelle loro partizioni Rocco (nella sua forma astratta) assecondare un Actis Dato producente droni in raga style, oppure in Fango bollente, dove Rocco riproduce sulle corde il tipico fraseggio dei chitarristi africani; Apolide, poi, ci dà la possibilità di fare una perfetta ricognizione sul valore di Actis Dato, quando gli si dà modo di esprimersi con assoli accattivanti e colorati di umori. Questi sono due internauti del mondo che hanno (e continuano) a cavalcare la parte positiva ed effervescente della società." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2016.
"(...) I dodici brani sono tratti da una registrazione dal vivo che trova i due performers in forma smagliante, pervasi da un'empatia che si nutre di gradi elevati di complementarietà armonica e di acutezza e costanza nella discriminazione timbrica: condizioni che dal vivo il caso ha gran peso nell'influenzare. Un assaggio probante si ha in Atomico, il primo brano, con il baritono usato come a imitare il suono di una falena in volo. Un suono continuo, a bassissima frequenza, che subisce poi una profonda mutazione a seguito di modificazioni impercettibili ma plasticamente rese. Modalità simili - respirazione circolare - occorrono col clarone in Kumano, con i suoi sette minuti il brano più lungo del cd, mentre in Fango Bollente e Taxfrei il tenore si fa infervorare dal luminoso blues creolo dispiegato da Rocco nel primo e, nel secondo, porge i segmenti di una costruzione melodica la cui pacatezza smussa l'angolosità atonale. Il baritono occupa tutti gli altri pezzi, ma non è l'"ultimo rifugio" di un Actis Dato a corto di idee nè lo sono le "cartoline etniche" che costellano le sue performance. Basta a smentirlo la contagiosa e ayleriana malinconia del brano finale." Giuseppe Dalla Bona, Musica Jazz, 2017.
(…) Да, и Энцо, и Карло стали на пять лет старше, старше и умудреннее выглядит и их музыка. Но базовое сочетание импровизации, новоджазовых элементов и того, что Карло Актис Дато очень удачно определил в названии другой своей работы (кстати, тоже дуэтной), как «воображаемый фольклор», осталось, остался блеск и привлекательность музыки, создаваемой этими большими мастерами." Leonid Auskern, Jazz-квадрат (Jazz Square) 2017.
"(...) このデュオの持ち味であるフリー・インプロヴィゼーションに、コンテポラリー・ジャズや世界各地のフォーク・ミュージックの要素がブレンドされ、劇的でユーモアあるサウンドを生み出している。中でも興味深いのは、日本の熊野への思いを曲にしたのであろう "kumano"。日本的な音階、サウンドが切なく、イタリア出身のアーティストが感じた日本の印象が見事に表現されているので、ぜひ聴いてみて欲しい。オープ二ングの "Atomico" からラストの "Rumbabamba" まで全12曲、2人の即興が楽しめる" Masayuki Koito, The Walker’s, 2017.
01 _ Atomico 4:00
02 _ Au Grand Bal Des Asperges 3:41
03 _ Briciole 3:32
04 _ Duro&Puro 1:25
05 _ Kumano 7:03
06 _ La Ronda Del Visconte 3:30
07 _ Frottole 1:39
08 _ Setubal 5:27
09 _ Fango Bollente 2:53
10 _ Apolide 3:51
11 _ Taxfrei 5:33
12 _ Rumbabamba 5:00
(C) + (P) 2016