GENTLE HEARTQUAKE
GUGLIELMO PAGNOZZI (Guglielmo Pagnozzi, Davide Angelica, Salvatore Lauriola, Gaetano Alfonsi, Danilo Mineo)
CD Digipack 6 pagine
Guglielmo Pagnozzi _ sax alto _ clarinetto _ sintetizzatore
Davide Angelica _ chitarra elettrica
Salvatore Lauriola _ basso elettrico _ basso sintetizzatore
Gaetano Alfonsi _ batteria _ batteria sintetizzatore
Danilo Mineo _ percussione
Disco potentissimo di Guglielmo Pagnozzi che compone e arrangia tutti i pezzi, eseguiti insieme ad un gruppo coeso, solido e ben rodato. Una musica originale con mille sfumature che sembrano non finire mai, tanti sono i dettagli sonori a cui prestare attenzione. Macerie stratificate con cura tra jazz, rock, afrobeat, funk, etc. ma ben distanti dai manierismi. La registrazione è stata effettuata in presa diretta senza seconde takes, con la band che suonava in un unico ambiente. Le sole sovraincisioni sono le parti di synth che si sovrappongono
ai fiati e l'estratto del discorso di Lenin all'Armata Rossa. I brani Virus ed Alone sono stati scritti nel 1993 e rimasti inediti fino ad oggi. La composizione Alone è ispirata all'omonima poesia di E. A. Poe. Cover Art di Elena Rapa. Guglielmo ha una lunghissima lista di collaborazioni importanti, fin da giovanissimo un enfant prodige, tra i fondatori del collettivo bolognese Basse Sfere, ha suonato con Lester Bowie, Steve Lacy, Corleone, Mamud Band, Pierpaolo Capovilla, etc. Un artista certamente da approfondire!
Per maggiori informazioni:
https://it.wikipedia.org/wiki/Guglielmo_Pagnozzi
"(...) Con un’ottica acuta di movimento tra generi popolari si muove anche il musicista Guglielmo Pagnozzi, sassofonista che nei novanta ha contribuito ad arricchire la scena bolognese del jazz, in quegli anni immersa in un favorevole periodo di attrazione culturale e di creatività. Si fondavano associazioni (Pagnozzi creò le Bassesfere), si intercettevano scambi politico-culturali (Pagnozzi suonava kletzmer, musica andalusa, hip-hop, musica napoletana) e si suonava con artisti di forte peso generazionale (Pagnozzi lo fece con Steve Lacy, Lester Bowie e tanti altri). Per lui c’è stato un lungo periodo di pausa, interrotta solo qualche anno fa quando il sassofonista torinese si è riaffacciato sulle scene musicali tramite la consulenza artistica teatrale e piccole formazioni: Gentle Heartquake è il suo nuovo cd in quintetto con Angelica e Lauriola a chitarra elettrica e basso, Alfonsi e Mineo a batteria/percussioni, ed ha parecchio groove dentro.
La title track, in particolare, è piena di densità musicale e politica, poiché in quasi dieci minuti di sviluppo regola compatezze funk, subdole caratterizzazioni jazz-rock, accenni di allucinazione psichedelica e un pezzetto del proclama/incitamento di Lenin all’esercito rosso. Il jazz e dettami psichedelici si incontrano in Virus, dove Pagnozzi si sdoppia tra l’energia melodica del suo sax alto e il synth impostato sul timbro dell’organetto di Manzarek, mentre Steve è probabilmente un tributo a Ray Vaughan condotto sui sentieri della stravaganza, dove musica, brio e stranezza si coalizzano. La finale Alone è ispirata da Edgar Allan Poe, un’esposizione della diversità di pensiero che si sviluppa in modo anomalo, prima romantica, poi in preda ad un groove astruso che si nutre di synths spocchiosi e feedback di chitarra.
Gentle Heartquake fomenta la suggestione di un giudizio incontaminato su quanto la società esprime, realizza con l’immaginazione del jazz e del rock una sorta di invariabilità culturale, poiché quello che valeva cinquant’anni fa vale anche oggi: non ci sono molte testimonianze discografiche di Pagnotti oltre l’esperienza live (decisamente più ampia), perciò avere in mano questo disco significa anche celebrare un musicista di contrasto, sempre alla ricerca di un’ideologica terra tremante. E non è poco!" Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2022.
01 _ Gentle Heartquake 9:53
02 _ Virus 8:09
03 _ Steve 12:09
04 _ Alone 9:44
(C) + (P) 2022
CD Digipack 6 pages
Guglielmo Pagnozzi _ alto sax _ clarinet _ synthesizer
Davide Angelica _ electric guitar
Salvatore Lauriola _ electric bass _ synth bass
Gaetano Alfonsi _ drums _ synth drums
Danilo Mineo _ percussion
Powerful record by Guglielmo Pagnozzi who composes and arranges all the pieces, performed together with a cohesive, solid and well-run group. An original music with a thousand shades that seem to never end, so many are the sonic details to pay attention to. Rubble layered with care between jazz, rock, afrobeat, funk, etc. but far from mannerisms. The recording was done live without second takes, with the band playing in a single room. The only overdubs are the overlapping synth parts,
wind instruments and an extract from Lenin's speech to the Red Army. The songs Virus and Alone were written in 1993 and remain unpublished until today. The composition Alone is inspired by the poem of the same name by E. A. Poe. Cover Art by Elena Rapa. Guglielmo has a very long list of important collaborations, from a very young age an enfant prodige, one of the founders of the Bolognese collective Basse Sfere, has played with Lester Bowie, Steve Lacy, Corleone, Mamud Band, Pierpaolo Capovilla, etc. artist definitely worth exploring!
For more information:
https://it.wikipedia.org/wiki/Guglielmo_Pagnozzi
"(...) Con un’ottica acuta di movimento tra generi popolari si muove anche il musicista Guglielmo Pagnozzi, sassofonista che nei novanta ha contribuito ad arricchire la scena bolognese del jazz, in quegli anni immersa in un favorevole periodo di attrazione culturale e di creatività. Si fondavano associazioni (Pagnozzi creò le Bassesfere), si intercettevano scambi politico-culturali (Pagnozzi suonava kletzmer, musica andalusa, hip-hop, musica napoletana) e si suonava con artisti di forte peso generazionale (Pagnozzi lo fece con Steve Lacy, Lester Bowie e tanti altri). Per lui c’è stato un lungo periodo di pausa, interrotta solo qualche anno fa quando il sassofonista torinese si è riaffacciato sulle scene musicali tramite la consulenza artistica teatrale e piccole formazioni: Gentle Heartquake è il suo nuovo cd in quintetto con Angelica e Lauriola a chitarra elettrica e basso, Alfonsi e Mineo a batteria/percussioni, ed ha parecchio groove dentro.
La title track, in particolare, è piena di densità musicale e politica, poiché in quasi dieci minuti di sviluppo regola compatezze funk, subdole caratterizzazioni jazz-rock, accenni di allucinazione psichedelica e un pezzetto del proclama/incitamento di Lenin all’esercito rosso. Il jazz e dettami psichedelici si incontrano in Virus, dove Pagnozzi si sdoppia tra l’energia melodica del suo sax alto e il synth impostato sul timbro dell’organetto di Manzarek, mentre Steve è probabilmente un tributo a Ray Vaughan condotto sui sentieri della stravaganza, dove musica, brio e stranezza si coalizzano. La finale Alone è ispirata da Edgar Allan Poe, un’esposizione della diversità di pensiero che si sviluppa in modo anomalo, prima romantica, poi in preda ad un groove astruso che si nutre di synths spocchiosi e feedback di chitarra.
Gentle Heartquake fomenta la suggestione di un giudizio incontaminato su quanto la società esprime, realizza con l’immaginazione del jazz e del rock una sorta di invariabilità culturale, poiché quello che valeva cinquant’anni fa vale anche oggi: non ci sono molte testimonianze discografiche di Pagnotti oltre l’esperienza live (decisamente più ampia), perciò avere in mano questo disco significa anche celebrare un musicista di contrasto, sempre alla ricerca di un’ideologica terra tremante. E non è poco!" Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2022.
01 _ Gentle Heartquake 9:53
02 _ Virus 8:09
03 _ Steve 12:09
04 _ Alone 9:44
(C) + (P) 2022