EXOPLANET
INOPIA (Maria Isolina Cozzani, Matteo Traverso, Rocco Romano, Frederik Taubenheim, Pascal Burbach)
Maria Isolina Cozzani _ violino
Matteo Traverso _ sintetizzatore modulare _ sintetizzatori digitali _ elaboratori del suono
Rocco Romano _ chitarra
Frederik Taubenheim _ chitarra preparata _ sintetizzatore
Pascal Burbach _ batteria _ composizioni _ concept
Inopia è un ensemble di improvvisazione con sede tra Arnhem (NL) e Colonia (DE).
Dalla presentazione del gruppo: "Exoplanet nasce come una partitura ibrida composta da Pascal Burbach nel 2023. Avendo diverse sfumature di materiali composti e istruzioni per la libera improvvisazione, fornisce la struttura di un viaggio sonoro dal pianeta Terra a un esopianeta sconosciuto; i cinque musicisti danno vita alla composizione concentrandosi sull'insieme e sui suoni individuali. Come filo rosso, le composizioni potrebbero aprire la strada e funzionare come una mappa stradale o uno strumento di comunicazione." Registrato da Lars Kristian Blom, mixato da Matteo Traverso e mastering di Giuseppe Ielasi.
"(...) Da circa 40 anni è stato possibile affrontare in musica temi dal senso recondito: narrazioni dell’alienazione, isolazionismo, forme utopiche o al contrario distopiche, sono tutti profili psicologici passati attraverso una particolare configurazione dei suoni. Per far questo alcuni musicisti hanno utilizzato l’elettronica disponibile, anche senza farsi scrupolo di mettere in piedi ‘castelli’ del rumore, altri hanno cercato soluzioni nelle capacità innate del field recordings, altri ancora hanno abbracciato i territori dell’elettroacustica, traendo spunto da un processo di ricerca in grado di costruire una connessione tra i musicisti. La buona riuscita di questi prodotti musicali sta spesso nell’onestà di quanto si suona, perché un pensiero forte e ben progettato, coagulato nei mezzi musicali, rende automatica la comprensione estetica, forse la vera finalità cercata dai musicisti. Un’onesta intellettuale e musicale mi sembra si possa invocare anche per, un gruppo di giovanissimi improvvisatori residenti tra l’Olanda e la Germania. Inopia è stato formato dal percussionista tedesco Pascal Burbach, un musicista che si è interessato alla libera improvvisazione nelle more del conseguimento della laurea a Maastricht; Burbach ha raccolto con sé tre musicisti italiani (la violinista Maria Isolina Cozzani, il chitarrista Rocco Romano e ai sintetizzatori modulari Matteo Traverso) più uno tedesco alla chitarra preparata (Frederik Taubenheim), il CD d’esordio del gruppo, è improntato già verso il massimo delle aspirazioni estetiche giovanili, è musica fuori dagli schemi, improvvisata con metodi efficacissimi, con tecniche non convenzionali e una concertazione oscura degli interventi dei musicisti: potrebbe far benissimo parte di una pubblicazione Erstwhile (senza nulla togliere a Giust e alla sua etichetta). L’inòpia traduce in italiano una mancanza di mezzi di sussistenza basilari, ma può anche affondare il senso nella penuria o carenze sociali e ritengo che sia quest’ultimo significato probabilmente l’asse di costruzione della ‘finzione’ musicale dei 5 musicisti, peraltro indotta dalla titolazione del lavoro e delle improvvisazioni elettroacustiche che lo compongono; prendere in prestito lo spazio e trovare le imperfezioni, la povertà intellettuale di cui la società si sta facendo carico nel 21° secolo, una sorta di comunicazione a due livelli, dove il primo guarda alla Regione H II, un’area di osservazione spaziale visibile da telescopio, da dove si possono scorgere forme enigmatiche di nebulose interstellari di gas ionizzato; il secondo livello è sulla Terra! E’ incredibile come la musica riesca a creare il collegamento emotivo: un lascito di elettromagnetismo (Radio Static), uno strano pizzicato o al contrario una nota sostenutissima di violino (Space Junk e H II Region), i vuoti a spirale creati da un synth o da una chitarra elettrica non impostata (Bok Globule o Nebula), la densità furiosa del drumming o al contrario una cadenza pianificatrice ed ingannevole di grancassa (Asteroid Belt e Exoplanet), sono alcuni degli elementi che portano a quelle strabilianti fusioni che abbiamo incominciato a conoscere con l’avvento dell’AMM Group e del suo embrionale AMMMusic, quella prima, incredibile e necessaria operazione del 1965 che diede il via a tutto l’immaginario elettroacustico." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2024.
01 _ Radio Static 3:57
02 _ Space Junk 5:43
03 _ Stellar Wind 6:22
04 _ H II Region 6:33
05 _ Bok Globule 3:28
06 _ Nebula 6:59
07 _ Asteroid Belt 2:19
08 _ Exoplanet 5:52
(C) + (P) 2024
Maria Isolina Cozzani _ violin
Matteo Traverso _ modular synthesizer _ digital synthesizers _ sound processors
Rocco Romano _ guitar
Frederik Taubenheim _ prepared guitar _ synthesizer
Pascal Burbach _ drums _ compositions _ concept
Inopia is an improvising ensemble based between Arnhem (NL) and Cologne (DE).
From group presentation: "Exoplanet was born as a hybrid score composed by Pascal Burbach during 2023. Having different shades of composed materials and instructions for free improvisation, providing the framework of a sonic journey from planet Earth to an undiscovered Exoplanet, the five improvising musicians bring the composition to life focussing on ensemble and individual sounds. As a red thread, the compositions might pave their way and work as a loose road map or tool in communication.
" Recorded by Lars Kristian Blom, mixed by Matteo Traverso and mastering by Giuseppe Ielasi.
"(...) Da circa 40 anni è stato possibile affrontare in musica temi dal senso recondito: narrazioni dell’alienazione, isolazionismo, forme utopiche o al contrario distopiche, sono tutti profili psicologici passati attraverso una particolare configurazione dei suoni. Per far questo alcuni musicisti hanno utilizzato l’elettronica disponibile, anche senza farsi scrupolo di mettere in piedi ‘castelli’ del rumore, altri hanno cercato soluzioni nelle capacità innate del field recordings, altri ancora hanno abbracciato i territori dell’elettroacustica, traendo spunto da un processo di ricerca in grado di costruire una connessione tra i musicisti. La buona riuscita di questi prodotti musicali sta spesso nell’onestà di quanto si suona, perché un pensiero forte e ben progettato, coagulato nei mezzi musicali, rende automatica la comprensione estetica, forse la vera finalità cercata dai musicisti. Un’onesta intellettuale e musicale mi sembra si possa invocare anche per, un gruppo di giovanissimi improvvisatori residenti tra l’Olanda e la Germania. Inopia è stato formato dal percussionista tedesco Pascal Burbach, un musicista che si è interessato alla libera improvvisazione nelle more del conseguimento della laurea a Maastricht; Burbach ha raccolto con sé tre musicisti italiani (la violinista Maria Isolina Cozzani, il chitarrista Rocco Romano e ai sintetizzatori modulari Matteo Traverso) più uno tedesco alla chitarra preparata (Frederik Taubenheim), il CD d’esordio del gruppo, è improntato già verso il massimo delle aspirazioni estetiche giovanili, è musica fuori dagli schemi, improvvisata con metodi efficacissimi, con tecniche non convenzionali e una concertazione oscura degli interventi dei musicisti: potrebbe far benissimo parte di una pubblicazione Erstwhile (senza nulla togliere a Giust e alla sua etichetta). L’inòpia traduce in italiano una mancanza di mezzi di sussistenza basilari, ma può anche affondare il senso nella penuria o carenze sociali e ritengo che sia quest’ultimo significato probabilmente l’asse di costruzione della ‘finzione’ musicale dei 5 musicisti, peraltro indotta dalla titolazione del lavoro e delle improvvisazioni elettroacustiche che lo compongono; prendere in prestito lo spazio e trovare le imperfezioni, la povertà intellettuale di cui la società si sta facendo carico nel 21° secolo, una sorta di comunicazione a due livelli, dove il primo guarda alla Regione H II, un’area di osservazione spaziale visibile da telescopio, da dove si possono scorgere forme enigmatiche di nebulose interstellari di gas ionizzato; il secondo livello è sulla Terra! E’ incredibile come la musica riesca a creare il collegamento emotivo: un lascito di elettromagnetismo (Radio Static), uno strano pizzicato o al contrario una nota sostenutissima di violino (Space Junk e H II Region), i vuoti a spirale creati da un synth o da una chitarra elettrica non impostata (Bok Globule o Nebula), la densità furiosa del drumming o al contrario una cadenza pianificatrice ed ingannevole di grancassa (Asteroid Belt e Exoplanet), sono alcuni degli elementi che portano a quelle strabilianti fusioni che abbiamo incominciato a conoscere con l’avvento dell’AMM Group e del suo embrionale AMMMusic, quella prima, incredibile e necessaria operazione del 1965 che diede il via a tutto l’immaginario elettroacustico." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2024.
01 _ Radio Static 3:57
02 _ Space Junk 5:43
03 _ Stellar Wind 6:22
04 _ H II Region 6:33
05 _ Bok Globule 3:28
06 _ Nebula 6:59
07 _ Asteroid Belt 2:19
08 _ Exoplanet 5:52
(C) + (P) 2024