AURORA
JOHNNY LAPIO E ARCOTE PROJECT (Johnny Lapio, Francesco Partipilo, Lino Mei, Michele Anelli, Davide Bono)
Johnny Lapio _ composizione _ conduction _ tromba
Francesco Partipilo _ sax contralto _ sax tenore
Lino Mei _ pianoforte
Michele Anelli _ contrabbasso
Davide Bono _ batteria
Johnny Lapio è un musicista e compositore torinese focalizzato sulle musiche d’oggi nelle sue varie sfaccettature, siano esse aderenti alla musica classica contemporanea oppure al jazz. Tra le sue collaborazioni spiccano quelle con Sylvano Bussotti, con cui ha firmato tre opere eseguite poi in prima assoluta, e quella con Anthony Braxton. Suona regolarmente anche nell’ensemble ImprovvisoFantasia di Giuseppe Giuliano. Concepita come un'unica suite di circa quaranta minuti, il progetto descrive il rientro a casa dello psiconauta metropolitano che, con il suo carico emotivo ed un precario equilibrio psicosociale, attraversa il controverso ed eclettico quartiere “Aurora” di Torino. Aurora è divisa in due parti dal fiume Dora, esse sono collegate da diversi ponti che hanno il ruolo di unire le due anime: una “di qua del ponte” e una “di là del ponte”. Un'anima è vittima della gentrificazione radical chic, costellata di interventi sociali di matrice statale, cattolica ed islamica; l'altra è atipica, non conforme alle regole, libera di esprimersi, affascinante nel suo errare, violenta e poetica: il tutto contemporaneamente. Compito dell'ascoltatore è sorreggere l'eroe metropolitano nella ricerca di sé stesso e della sua casa. Il disco è stato registrato presso Riverside Studio Torino; tecnici del suono: Alessandro Taricco e Gianpiero Ferrando.
"(...) Con doppio fiato più piano trio è cd di sicuro interesse Aurora (Setola di Maiale) del trombettista Johnny Lapio col suo Arcote Project, solista-principe, oltre al leader, Francesco Partipilo, sax alto e tenore. La musica ha spesso il fuoco dentro, rinverdendo i fasti di gloriosi analoghi quintetti del passato, ovviamente debitamente risciacquati a fonti contemporanee." Alberto Bazzurro, L'Isola Che Non C'Era, 2025.
“(…) Il progetto nasce dall’atelier delle Arti Contemporanee e Terapeutiche, Arcote appunto, fondato a Torino nel 2009 dal trombettista sperimentatore Johnny Lapio. Questa realtà di impegno sociale, nata in un quartiere cittadino problematico, che ha il merito di aver portato il jazz in scuole, ospedali, case popolari, comunità, giardini, borghi, gallerie d’arte, tetti del quartiere, cortili, università, si è affermata ed è riconosciuta anche all’estero, grazie alle proposte artistiche, ai progetti educativi, alle performance, alla didattica e agli eventi, cui sono stati invitati musicisti di fama.
Lapio, che ne è tuttora il direttore artistico, è un riferimento in Italia nell’ambito del jazz di avanguardia e di ricerca, ha suonato in mezzo mondo e vanta collaborazioni con personaggi del calibro di Anthony Braxon, Rob Mazurek, Satoko Fuji, Giancarlo Schiaffini, Famoudou Don Moye, fino al compositore di musica contemporanea Sylvano Bussotti, con cui ha firmato tre opere. Dopo gli album con il Porta Palace Collective, oggi ripropone il quintetto di riferimento dell’associazione, attivo fin dagli inizi, aperto a inclusioni e collaborazioni e di cui ricordiamo i precedenti cd Antroposophie e Schiano graffiti.
Aurora è dedicato all’omonimo quartiere situato a cavallo della Dora Riparia, degradato e insieme crocevia di culture e di storie provenienti da tutto il mondo. Lapio ne coglie il senso e l’umanità in una suite divisa in cinque parti, che fa onore al jazz italiano. Un piccolo capolavoro che combina scrittura musicale, conduzione e improvvisazione libera, che porta il jazz a confrontarsi con sé stesso, la sua storia e i suoi percorsi più estremi, che sviluppa tematiche concettuali oppure visionarie, iridescenze di matrice free e violenze post davisiane. Con il solismo prezioso e infuocato dell’altro fiatista, Francesco Partipilo ai sassofoni, e il supporto vigoroso dei ritmi Michele Anelli al contrabbasso e Davide Bono alla batteria, oltre che dello stimolante pianista Lino Mei, il leader e compositore assembla un fil rouge che coinvolge emotivamente, in cui gli sbalzi di tensione non cedono mai alla retorica espositiva e che mantiene la rotta con ferma determinazione e toni asciutti anche nei “pieni” di sapore quasi orchestrale. Un lavoro da macerare nella mente e negli ascolti, il cui standard qualitativo non di rado tocca i livelli dei più grandi. (9)” Raffaello Carabini, Spettakolo, 2025
01 _ Aurora (Parte I, Parte II, Parte III, Parte IV, Parte V) 38:25
(C) + (P) 2024
Johnny Lapio _ composition _ conduction _ trumpet
Francesco Partipilo _ alto sax _ tenor sax
Lino Mei _ piano
Michele Anelli _ double bass
Davide Bono _ drums
Johnny Lapio is a musician and composer from Turin who focuses on today's music in its various facets, whether it adheres to contemporary classical music or jazz. Among his collaborations, those with Sylvano Bussotti stand out, with whom he has signed three works subsequently performed in world premiere, and the one with Anthony Braxton. He also plays regularly in Giuseppe Giuliano's ImprovvisoFantasia ensemble. Aurora is conceived as a single suite of about forty minutes: the project describes the return home of the metropolitan psychonaut who - with his emotional burden and a precarious psychosocial balance - crosses the controversial and eclectic "Aurora" neighborhood of Turin. Aurora is divided into two parts by the Dora river and are connected by several bridges that have the role of uniting the two souls: one "this side of the bridge" and one "that side of the bridge". One soul is the victim of radical chic gentrification, dotted with social interventions of state, Catholic and Islamic origin; the other is atypical, not in accordance with the rules, free to express itself, fascinating in its wandering, violent and poetic: all at the same time. The listener's task is to support the metropolitan hero in his search for himself and his Home. The album was recorded at Riverside Studio in Turin; sound engineers: Alessandro Taricco and Gianpiero Ferrando.
"(...) Con doppio fiato più piano trio è cd di sicuro interesse Aurora (Setola di Maiale) del trombettista Johnny Lapio col suo Arcote Project, solista-principe, oltre al leader, Francesco Partipilo, sax alto e tenore. La musica ha spesso il fuoco dentro, rinverdendo i fasti di gloriosi analoghi quintetti del passato, ovviamente debitamente risciacquati a fonti contemporanee." Alberto Bazzurro, L'Isola Che Non C'Era, 2025.
“(…) Il progetto nasce dall’atelier delle Arti Contemporanee e Terapeutiche, Arcote appunto, fondato a Torino nel 2009 dal trombettista sperimentatore Johnny Lapio. Questa realtà di impegno sociale, nata in un quartiere cittadino problematico, che ha il merito di aver portato il jazz in scuole, ospedali, case popolari, comunità, giardini, borghi, gallerie d’arte, tetti del quartiere, cortili, università, si è affermata ed è riconosciuta anche all’estero, grazie alle proposte artistiche, ai progetti educativi, alle performance, alla didattica e agli eventi, cui sono stati invitati musicisti di fama.
Lapio, che ne è tuttora il direttore artistico, è un riferimento in Italia nell’ambito del jazz di avanguardia e di ricerca, ha suonato in mezzo mondo e vanta collaborazioni con personaggi del calibro di Anthony Braxon, Rob Mazurek, Satoko Fuji, Giancarlo Schiaffini, Famoudou Don Moye, fino al compositore di musica contemporanea Sylvano Bussotti, con cui ha firmato tre opere. Dopo gli album con il Porta Palace Collective, oggi ripropone il quintetto di riferimento dell’associazione, attivo fin dagli inizi, aperto a inclusioni e collaborazioni e di cui ricordiamo i precedenti cd Antroposophie e Schiano graffiti.
Aurora è dedicato all’omonimo quartiere situato a cavallo della Dora Riparia, degradato e insieme crocevia di culture e di storie provenienti da tutto il mondo. Lapio ne coglie il senso e l’umanità in una suite divisa in cinque parti, che fa onore al jazz italiano. Un piccolo capolavoro che combina scrittura musicale, conduzione e improvvisazione libera, che porta il jazz a confrontarsi con sé stesso, la sua storia e i suoi percorsi più estremi, che sviluppa tematiche concettuali oppure visionarie, iridescenze di matrice free e violenze post davisiane. Con il solismo prezioso e infuocato dell’altro fiatista, Francesco Partipilo ai sassofoni, e il supporto vigoroso dei ritmi Michele Anelli al contrabbasso e Davide Bono alla batteria, oltre che dello stimolante pianista Lino Mei, il leader e compositore assembla un fil rouge che coinvolge emotivamente, in cui gli sbalzi di tensione non cedono mai alla retorica espositiva e che mantiene la rotta con ferma determinazione e toni asciutti anche nei “pieni” di sapore quasi orchestrale. Un lavoro da macerare nella mente e negli ascolti, il cui standard qualitativo non di rado tocca i livelli dei più grandi. (9)” Raffaello Carabini, Spettakolo, 2025
01 _ Aurora (Parte I, Parte II, Parte III, Parte IV, Parte V) 38:25
(C) + (P) 2024