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  1. SM4950
  2. SM4940
  3. SM4930

251

QUARTETTO PSICOGEOGRAFICO (Andrea Bini, Sergio Fedele, Davide Negrini, Enrico Caimi)
Andrea Bini _ pianoforte _ mirliton
Sergio Fedele _ flauto _ clarinetto _ sax alto _ sax tenore
Davide Negrini _ percussioni
Enrico Caimi _ batteria

Da un presentazione del gruppo: "un lavoro di ricerca sonora volutamente frammentario, di improvvisazione totale. Sequenze di musica meglio definibile come inconscia, sul piano dell'intenzione espressiva e comunicativa. I musicisti del Quartetto Psicogeografico provengono da un lungo percorso legato all'area della musica di ricerca d'impronta contemporanea. Il punto non è mai quando ma come." Il lavoro è stato registrato il 1 di ottobre 2023, presso l'Elfo Studio di Tavernago (Piacenza).

"(...) Improvvisare significa anche ‘comunicare’. Ci si chiede come avvenga questa comunicazione. Per spiegarlo potremmo prendere in considerazione un concetto chiave che proviene dal mondo classico, in particolare quello di Karlheinz Stockhausen che parlava di ‘musica intuitiva’: i musicisti impostano suoni estemporanei facendo leva sia sui propri influssi che su quelli dei partners in modalità evolutiva, intuendo le direzioni; essi si scambiano supporti comunicativi secondo lo spirito del momento e le condizioni ‘biologiche’ dell’ambiente e dell’audience, dando luogo ad un rapporto tattile che è anche sana relazione di convivenza. Un caso concreto di ‘comunicazione’ è certamente quello che deriva dalle intuizioni del Quartetto Psicogeografico, composto da Andrea Bini (piano e mirliton), Sergio Fedele (flauto, clarinetto, sax alto e tenore), Davide Negrini (percussioni) ed Enrico Caimi (batteria), che ritornano con "251", una registrazione in studio dell’ottobre del 2023 fatta all’Elfo Studio di Tavernago. I musicisti nominati non sono solo degli improvvisatori ma hanno anche un’ottima cultura della musica alle spalle: se qualcuno vuol prendersi la briga di andare ad ascoltare questi artisti sia nella dimensione di gruppo che singolarmente, capirà che esiste un tessuto connettivo con l’area classica che rimanda al Fluxus, al situazionismo, ai lettristi e ad un mondo alterato nella percezione degli spazi (il quartetto non è forma stabile ma suscettibile di aggregazioni che lo portano a quintetto o sestetto). Le improvvisazioni di 251 sono trattate come ‘sequenze’ provviste di un’ottima varietà di interventi: il clarinetto o i sax di Fedele sono stralunati ma efficaci, le percussioni di Negrini e Caimi lavorano come fossero in un ‘meccanismo’ imperfetto, procedendo nella casualità dell’approccio, mentre il pianoforte di Bini si fregia di tecnica estensiva, spunti caratterizzanti sulla tastiera e sorprendenti dissonanze. 251 è anche la sommatoria degli anni dei musicisti, ma è anche un numero primo del matematico cinese Chen Jingrun, che altro non è che prodotto di numeri primi, quindi una supersingolarità che sembra adattarsi benissimo al tenore musicale del quartetto.
In 251 c’è tutto quello che vuoi ottenere da una sessione improvvisativa: frammentazioni funzionali, attenzione ai timbri e una subliminale capacità di dare una dimensione al tempo presente che, per i musicisti in questione, significa porsi in contraddizione." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2025.

"(...) Free impro della più chiara acqua. La libertà lessicale abbraccia anche forme meno definite, talora antigraziose (senza eccessi) e irriverenti, talora più indolenti, sonnacchiose, elementi che più o meno ritroviamo in 251 (Setola di Maiale) del Quartetto PsicoGeografico, parterre (ance, piano e doppia percussione) pienamente calato nel ruolo, secondo dettami, appunto, assolutamente propri del contesto." Alberto Bazzurro, L'Isola Che Non C'era, 2025.

01 _ sq.1 11:24
02 _ sq.2 19:06
03 _ sq.3 7:40
04 _ sq.4 8:47
05 _ sq.5 6:54

(C) + (P) 2025
Andrea Bini _ piano _ mirliton
Sergio Fedele _ flute _ clarinet _ alto sax _ tenor sax
Davide Negrini _ percussion
Enrico Caimi _ drums

From a presentation of the ensemble: "a work of deliberately fragmented sound research, of total improvisation. Sequences of music better defined as unconscious, on the level of expressive and communicative intention. The musicians of the Quartetto Psicogeografico come from a long path linked to the area of ​​contemporary music research. The point is never the when but the how". The work was recorded on October 1, 2023, at the Elfo Studio in Tavernago (Piacenza).

"(...) Improvvisare significa anche ‘comunicare’. Ci si chiede come avvenga questa comunicazione. Per spiegarlo potremmo prendere in considerazione un concetto chiave che proviene dal mondo classico, in particolare quello di Karlheinz Stockhausen che parlava di ‘musica intuitiva’: i musicisti impostano suoni estemporanei facendo leva sia sui propri influssi che su quelli dei partners in modalità evolutiva, intuendo le direzioni; essi si scambiano supporti comunicativi secondo lo spirito del momento e le condizioni ‘biologiche’ dell’ambiente e dell’audience, dando luogo ad un rapporto tattile che è anche sana relazione di convivenza. Un caso concreto di ‘comunicazione’ è certamente quello che deriva dalle intuizioni del Quartetto Psicogeografico, composto da Andrea Bini (piano e mirliton), Sergio Fedele (flauto, clarinetto, sax alto e tenore), Davide Negrini (percussioni) ed Enrico Caimi (batteria), che ritornano con "251", una registrazione in studio dell’ottobre del 2023 fatta all’Elfo Studio di Tavernago. I musicisti nominati non sono solo degli improvvisatori ma hanno anche un’ottima cultura della musica alle spalle: se qualcuno vuol prendersi la briga di andare ad ascoltare questi artisti sia nella dimensione di gruppo che singolarmente, capirà che esiste un tessuto connettivo con l’area classica che rimanda al Fluxus, al situazionismo, ai lettristi e ad un mondo alterato nella percezione degli spazi (il quartetto non è forma stabile ma suscettibile di aggregazioni che lo portano a quintetto o sestetto). Le improvvisazioni di 251 sono trattate come ‘sequenze’ provviste di un’ottima varietà di interventi: il clarinetto o i sax di Fedele sono stralunati ma efficaci, le percussioni di Negrini e Caimi lavorano come fossero in un ‘meccanismo’ imperfetto, procedendo nella casualità dell’approccio, mentre il pianoforte di Bini si fregia di tecnica estensiva, spunti caratterizzanti sulla tastiera e sorprendenti dissonanze. 251 è anche la sommatoria degli anni dei musicisti, ma è anche un numero primo del matematico cinese Chen Jingrun, che altro non è che prodotto di numeri primi, quindi una supersingolarità che sembra adattarsi benissimo al tenore musicale del quartetto.
In 251 c’è tutto quello che vuoi ottenere da una sessione improvvisativa: frammentazioni funzionali, attenzione ai timbri e una subliminale capacità di dare una dimensione al tempo presente che, per i musicisti in questione, significa porsi in contraddizione." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2025.

"(...) Free impro della più chiara acqua. La libertà lessicale abbraccia anche forme meno definite, talora antigraziose (senza eccessi) e irriverenti, talora più indolenti, sonnacchiose, elementi che più o meno ritroviamo in 251 (Setola di Maiale) del Quartetto PsicoGeografico, parterre (ance, piano e doppia percussione) pienamente calato nel ruolo, secondo dettami, appunto, assolutamente propri del contesto." Alberto Bazzurro, L'Isola Che Non C'era, 2025.

01 _ sq.1 11:24
02 _ sq.2 19:06
03 _ sq.3 7:40
04 _ sq.4 8:47
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(C) + (P) 2025

251

QUARTETTO PSICOGEOGRAFICO (Andrea Bini, Sergio Fedele, Davide Negrini, Enrico Caimi)
Andrea Bini _ pianoforte _ mirliton
Sergio Fedele _ flauto _ clarinetto _ sax alto _ sax tenore
Davide Negrini _ percussioni
Enrico Caimi _ batteria

Da un presentazione del gruppo: "un lavoro di ricerca sonora volutamente frammentario, di improvvisazione totale. Sequenze di musica meglio definibile come inconscia, sul piano dell'intenzione espressiva e comunicativa. I musicisti del Quartetto Psicogeografico provengono da un lungo percorso legato all'area della musica di ricerca d'impronta contemporanea. Il punto non è mai quando ma come." Il lavoro è stato registrato il 1 di ottobre 2023, presso l'Elfo Studio di Tavernago (Piacenza).

"(...) Improvvisare significa anche ‘comunicare’. Ci si chiede come avvenga questa comunicazione. Per spiegarlo potremmo prendere in considerazione un concetto chiave che proviene dal mondo classico, in particolare quello di Karlheinz Stockhausen che parlava di ‘musica intuitiva’: i musicisti impostano suoni estemporanei facendo leva sia sui propri influssi che su quelli dei partners in modalità evolutiva, intuendo le direzioni; essi si scambiano supporti comunicativi secondo lo spirito del momento e le condizioni ‘biologiche’ dell’ambiente e dell’audience, dando luogo ad un rapporto tattile che è anche sana relazione di convivenza. Un caso concreto di ‘comunicazione’ è certamente quello che deriva dalle intuizioni del Quartetto Psicogeografico, composto da Andrea Bini (piano e mirliton), Sergio Fedele (flauto, clarinetto, sax alto e tenore), Davide Negrini (percussioni) ed Enrico Caimi (batteria), che ritornano con "251", una registrazione in studio dell’ottobre del 2023 fatta all’Elfo Studio di Tavernago. I musicisti nominati non sono solo degli improvvisatori ma hanno anche un’ottima cultura della musica alle spalle: se qualcuno vuol prendersi la briga di andare ad ascoltare questi artisti sia nella dimensione di gruppo che singolarmente, capirà che esiste un tessuto connettivo con l’area classica che rimanda al Fluxus, al situazionismo, ai lettristi e ad un mondo alterato nella percezione degli spazi (il quartetto non è forma stabile ma suscettibile di aggregazioni che lo portano a quintetto o sestetto). Le improvvisazioni di 251 sono trattate come ‘sequenze’ provviste di un’ottima varietà di interventi: il clarinetto o i sax di Fedele sono stralunati ma efficaci, le percussioni di Negrini e Caimi lavorano come fossero in un ‘meccanismo’ imperfetto, procedendo nella casualità dell’approccio, mentre il pianoforte di Bini si fregia di tecnica estensiva, spunti caratterizzanti sulla tastiera e sorprendenti dissonanze. 251 è anche la sommatoria degli anni dei musicisti, ma è anche un numero primo del matematico cinese Chen Jingrun, che altro non è che prodotto di numeri primi, quindi una supersingolarità che sembra adattarsi benissimo al tenore musicale del quartetto.
In 251 c’è tutto quello che vuoi ottenere da una sessione improvvisativa: frammentazioni funzionali, attenzione ai timbri e una subliminale capacità di dare una dimensione al tempo presente che, per i musicisti in questione, significa porsi in contraddizione." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2025.

"(...) Free impro della più chiara acqua. La libertà lessicale abbraccia anche forme meno definite, talora antigraziose (senza eccessi) e irriverenti, talora più indolenti, sonnacchiose, elementi che più o meno ritroviamo in 251 (Setola di Maiale) del Quartetto PsicoGeografico, parterre (ance, piano e doppia percussione) pienamente calato nel ruolo, secondo dettami, appunto, assolutamente propri del contesto." Alberto Bazzurro, L'Isola Che Non C'era, 2025.

01 _ sq.1 11:24
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03 _ sq.3 7:40
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(C) + (P) 2025
Andrea Bini _ piano _ mirliton
Sergio Fedele _ flute _ clarinet _ alto sax _ tenor sax
Davide Negrini _ percussion
Enrico Caimi _ drums

From a presentation of the ensemble: "a work of deliberately fragmented sound research, of total improvisation. Sequences of music better defined as unconscious, on the level of expressive and communicative intention. The musicians of the Quartetto Psicogeografico come from a long path linked to the area of ​​contemporary music research. The point is never the when but the how". The work was recorded on October 1, 2023, at the Elfo Studio in Tavernago (Piacenza).

"(...) Improvvisare significa anche ‘comunicare’. Ci si chiede come avvenga questa comunicazione. Per spiegarlo potremmo prendere in considerazione un concetto chiave che proviene dal mondo classico, in particolare quello di Karlheinz Stockhausen che parlava di ‘musica intuitiva’: i musicisti impostano suoni estemporanei facendo leva sia sui propri influssi che su quelli dei partners in modalità evolutiva, intuendo le direzioni; essi si scambiano supporti comunicativi secondo lo spirito del momento e le condizioni ‘biologiche’ dell’ambiente e dell’audience, dando luogo ad un rapporto tattile che è anche sana relazione di convivenza. Un caso concreto di ‘comunicazione’ è certamente quello che deriva dalle intuizioni del Quartetto Psicogeografico, composto da Andrea Bini (piano e mirliton), Sergio Fedele (flauto, clarinetto, sax alto e tenore), Davide Negrini (percussioni) ed Enrico Caimi (batteria), che ritornano con "251", una registrazione in studio dell’ottobre del 2023 fatta all’Elfo Studio di Tavernago. I musicisti nominati non sono solo degli improvvisatori ma hanno anche un’ottima cultura della musica alle spalle: se qualcuno vuol prendersi la briga di andare ad ascoltare questi artisti sia nella dimensione di gruppo che singolarmente, capirà che esiste un tessuto connettivo con l’area classica che rimanda al Fluxus, al situazionismo, ai lettristi e ad un mondo alterato nella percezione degli spazi (il quartetto non è forma stabile ma suscettibile di aggregazioni che lo portano a quintetto o sestetto). Le improvvisazioni di 251 sono trattate come ‘sequenze’ provviste di un’ottima varietà di interventi: il clarinetto o i sax di Fedele sono stralunati ma efficaci, le percussioni di Negrini e Caimi lavorano come fossero in un ‘meccanismo’ imperfetto, procedendo nella casualità dell’approccio, mentre il pianoforte di Bini si fregia di tecnica estensiva, spunti caratterizzanti sulla tastiera e sorprendenti dissonanze. 251 è anche la sommatoria degli anni dei musicisti, ma è anche un numero primo del matematico cinese Chen Jingrun, che altro non è che prodotto di numeri primi, quindi una supersingolarità che sembra adattarsi benissimo al tenore musicale del quartetto.
In 251 c’è tutto quello che vuoi ottenere da una sessione improvvisativa: frammentazioni funzionali, attenzione ai timbri e una subliminale capacità di dare una dimensione al tempo presente che, per i musicisti in questione, significa porsi in contraddizione." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2025.

"(...) Free impro della più chiara acqua. La libertà lessicale abbraccia anche forme meno definite, talora antigraziose (senza eccessi) e irriverenti, talora più indolenti, sonnacchiose, elementi che più o meno ritroviamo in 251 (Setola di Maiale) del Quartetto PsicoGeografico, parterre (ance, piano e doppia percussione) pienamente calato nel ruolo, secondo dettami, appunto, assolutamente propri del contesto." Alberto Bazzurro, L'Isola Che Non C'era, 2025.

01 _ sq.1 11:24
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03 _ sq.3 7:40
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